TRAMA: Primo capitolo della trilogia dei prescelti di Egdænia (pronuncia “Egdenia”) Il Talismano di Kyrien è un fantasy di stampo classico che si ispira ai grandi del genere dei primi del Novecento. Nel mondo creato dall’autore ritroviamo infatti tutte le creature tipiche del fantasy “tolkeniano” come Nani, elfi, orchi, draghi ed un mezz’elfo come protagonista. Un romanzo avventuroso e di formazione in cui il giovane Kyrien Fenton si troverà a dover abbandonare il suo amato villaggio di Valkreet e le sua tanto care abitudini quando l’anziano elfo Tarniel coinvolgerà il pacifico mezzelfo in una missione che lo catapulterà in una di quelle avventure che suo fratello Welcar adora..
Una vicenda ricca di colpi di scena, in cui tutti i protagonisti trovano lo spazio di mostrare le mille sfaccettature caratteriali, con i propri pregi e i difetti, lasciando sempre l’impressione che nulla, in questo romanzo, sia lasciato al caso.
INTERVISTA
1 Da cosa è nata l'ispirazione per scrivere
questa storia?
Ciao, e grazie per questa
intervista. Come è nata l’ispirazione … innanzitutto devo ammettere di non aver
avuto un’educazione classica, e che tutto speravo tranne che scrivere un libro.
Poi, più o meno a metà del 2006, ci pensai seriamente e scoprii che scrivere
fantasy mi veniva più semplice di quanto credevo. Ma la vera scintilla che mi
ha portato a raccontare questa e altre storie è la necessità di tramandare,
mettere nero su bianco i valori in cui credo, valori che spesso vengono
sminuiti o persino dimenticati e che trovano nel fantasy in particolare terreno
fertile (la lotta tra il bene e il male è solo uno dei più famosi).
2 C'è qualche personaggio che ti sta
particolarmente a cuore e viceversa un altro di cui è stato difficile scrivere?
Il personaggio che mi sta più a cuore è sicuramente Garia.
Senza rivelare troppo della trama, Garia è la principessa di uno dei regni
umani “liberi”. Come ci si può aspettare, il suo status le imporrebbe di rientrare
in certi canoni di comportamento, ma il suo carattere glielo impedisce e cerca
di emanciparsi il più possibile. Inizialmente non doveva essere un personaggio
rilevante per la storia di questo romanzo e dei prossimi. Ma col passare del
tempo, mentre la descrivevo e la raccontavo, mi sono reso conto della sua forza
e del suo desiderio di rompere certi dogmi che impongono (anche lì purtroppo)
un ruolo femminile marginale. E da femminista convinto non posso che ammirarla
per i suoi sforzi.
Non ho avuto un personaggio difficile da scrivere o che mi stia “antipatico”. Tutti hanno qualcosa che mi porta a rispettarli nelle loro posizioni, persino tra alcuni dei nemici dei protagonisti .
Non ho avuto un personaggio difficile da scrivere o che mi stia “antipatico”. Tutti hanno qualcosa che mi porta a rispettarli nelle loro posizioni, persino tra alcuni dei nemici dei protagonisti .
3 A chi consiglieresti questa storia?
A caldo direi a tutti,
persino a chi non ama il fantasy o non lo conosce. Non è un romanzo impegnativo
ma contiene comunque dei punti di riflessione interessanti. A freddo invece lo
consiglio a tutti coloro che credono che il fine giustifichi i mezzi. Leggendo
il libro sino alla fine si capirà che cosa intendo.
4 Cosa pensi che abbia il tuo romanzo in più
che gli altri non hanno e che dovrebbe spingere i lettori a comprarlo e
leggerlo?
A mio avviso il principale punto di forza del romanzo, e che
credo lo distingua di più rispetto a tanti altri, è “l’umanizzazione” dei
personaggi e il loro sviluppo psicologico attraverso l’intera storia. Non sono
in tanti a fare un’operazione del genere. Il fantasy a volte ci mostra
personaggi già forti e pronti ad affrontare pericoli che la maggior parte delle
persone non correrebbe. Tutto il contrario dei personaggi di questo romanzo,
Kyrien in primis. Ad ogni nuovo pericolo dubitano, si chiedono se
sopravvivranno, se potranno tornare come erano prima di iniziare
quest’avventura, e quando combattono spesso riescono a cavarsela solo con
l’astuzia o con la fortuna. Le vittorie, le sconfitte, le tragedie e gli
affetti inoltre cambiano il loro modo di vedere le cose. Bisogna ricordarsi che
anche se possiedono spade magiche o magie in grado di ridurre in cenere plotoni
di soldati, sono pur sempre esseri viventi in grado di pensare, di avere paura,
di amare.
5 Hai già pubblicato qualche altro romanzo?
Sarò breve … no. Questo è
il romanzo d’esordio.
6 C'è qualche ragione in particolare che ti ha
portato a scegliere la casa editrice che farà uscire il tuo libro?
Ho scelto la Montecovello
perché punta molto sul web per pubblicizzarsi, in un mercato dell’editoria che
rende difficile l’inserimento delle case editrici medio-piccole. Inoltre il
romanzo a breve sarà anche disponibile in versione e-book, così da rendere
ancora più semplice trovarlo, leggerlo e farlo conoscere.
7 Dove è possibile reperirlo?
In teoria si può ordinare
in tutte le librerie. Se così non fosse insistete con il libraio, e in caso
rifiuti andate a cercare in altre librerie. Se nemmeno così riuscite a
trovarlo, si può sempre ordinarlo tramite web (a volte con lo sconto) a questi
indirizzi o cercandone altri scrivendo “Talismano di Kyrien Montecovello” su
Google:
8 C'è qualche altro lavoro in cantiere?
Innanzitutto spero di
riuscire a pubblicare i seguiti di questo romanzo (dovrebbero essere
almeno due libri) di cui uno è già in pratica scritto. Inoltre sono ancora
nella fase “brainstorming” di altri due libri che mi piacerebbe un giorno
scrivere e pubblicare. Il primo, come questo, è ambientato in un mondo diverso
dal nostro, ma a differenza di Egdænia non ci sono le creature classiche del
fantasy come gli elfi o i draghi. Ci sono solo umani, ma alcuni di loro hanno poteri
e capacità naturali che li distinguono, e per questo motivo, spesso, vengono
ghettizzati e combattuti. Il secondo invece, più impegnativo, dovrebbe essere
un’ucronia con risvolti fantasy e spirituali, con tematiche molto profonde.
9 Se dovessi riassumerti in una frase quale
sarebbe?
Una sola frase è un po’ poco, ma direi che, soprattutto
in questo periodo, la frase potrebbe essere questa: amo essere malinconico. Con
i tempi che corrono è difficile non esserlo, ma ciò non sempre mi dispiace.
Sono una di quelle persone a cui piacciono la pioggia e i temporali, per
intenderci.
10 C'è qualche scrittore in particolare che
consideri come un mentore?
Tolkien, lui in assoluto è in
cima. Lo so che può sembrare banale per uno scrittore di fantasy rifarsi a
colui che ha in pratica inventato il genere (almeno nella sua forma
contemporanea), ma condivido in buona parte se non tutte le cose che ha scritto
e diffuso, difendendosi spesso da chi le interpretava male: il valore della
pace, il valore della libertà, lo spettro della tecnologia e dell’industria che
divora ciò che c’è di bello nel mondo, e tanto altro. Ma alla fine tutti i
libri che ho letto finora sono stati miei mentori, e scrittori come Ursula K.
Le Guin con le “Cronace di Earthsea”, Cecilia Dart Thornton con “L’Albero di
Ferro”, Philip Pullman con “Queste Oscure Materie” e Andrzej Sapkowski con le
vicende dello strigo Geralt sono solo alcuni di quelli che hanno influenzato il
mio pensiero e la mia scrittura.
11 Se potessi scegliere un libro tra
quelli presenti in libreria,volando con la fantasia ovvio, quale vorresti aver
scritto tu e che senti come tuo?
Temo di non poter rispondere.
Libri che mi piacerebbe aver scritto ce ne sono, ma nessuno che riesca davvero a
sentire “mio”. Nemmeno il libro che ho scritto lo sento davvero mio, perché
tratta di eventi e di luoghi talmente grandiosi che mi sono sfuggiti di mano.
Ormai l’universo che ho creato dentro e fuori Egdænia ha una vita a sé stante,
fuori dal mio controllo.
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