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lunedì 14 dicembre 2020

GREENLIGHTS - MATTHEW MCCOUNAUGHEY

 

“All destruction eventually leads to construction, all death eventually leads to birth, all pain eventually leads to pleasure. In this life or the next, what goes down will come up.  It’s a matter of how we see the challenge in front of us and how we engage with it. Persist, pivot, or concede. It’s up to us, our choice every time.”


TRAMA: 

From the Academy Award (R)-winning actor, an unconventional memoir filled with raucous stories, outlaw wisdom, and lessons learned the hard way about living with greater satisfaction. I've been in this life for fifty years, been trying to work out its riddle for forty-two, and been keeping diaries of clues to that riddle for the last thirty-five. Notes about successes and failures, joys and sorrows, things that made me marvel, and things that made me laugh out loud. How to be fair. How to have less stress. How to have fun. How to hurt people less. How to get hurt less. How to be a good man. How to have meaning in life. How to be more me. Recently, I worked up the courage to sit down with those diaries. I found stories I experienced, lessons I learned and forgot, poems, prayers, prescriptions, beliefs about what matters, some great photographs, and a whole bunch of bumper stickers. I found a reliable theme, an approach to living that gave me more satisfaction, at the time, and still: If you know how, and when, to deal with life's challenges - how to get relative with the inevitable - you can enjoy a state of success I call 'catching greenlights.' So I took a one-way ticket to the desert and wrote this book: an album, a record, a story of my life so far. This is fifty years of my sights and seens, felts and figured-outs, cools and shamefuls. Graces, truths, and beauties of brutality. Getting away withs, getting caughts, and getting wets while trying to dance between the raindrops. Hopefully, it's medicine that tastes good, a couple of aspirin instead of the infirmary, a spaceship to Mars without needing your pilot's license, going to church without having to be born again, and laughing through the tears. It's a love letter. To life. It's also a guide to catching more greenlights-and to realising that the yellows and reds eventually turn green too. Good luck.


PUBBLICATO DA:  Hachette Collections, 289 pp. - Ascoltato in version audiolibro su Audible


VOTO: 8/10


GIUDIZIO: Come l'autore stesso afferma, questo libro non é la classica autobiografia  che sciorina uno dietro l'altro tutti gli eventi importanti della vita del protagonista ma, anzi, si presenta quasi come un libro motivazionale, filosofico.

Matthew Mcconaughey utilizza la storia della sua vita a dimostrazione di come essa possa essere influenzata dalla nostra forza di volontá e come possa essere rimodellata seconda delle reali ambizioni della persona e di come si puó trasformare un insuccesso o un evento che pone freno alle nostre passioni/ambizioni in un elemento di accrescimento che arrichisce l'individuo.

 Tutto dipende dalla forza di volontá, dalla determinazione e dalla voglia della persona di non farsi scoraggiare. Possiamo imparare da ogni situazione e trarne un importante insegnamento.

Il libro non vuole essere una semplice narrazione cronologica degli eventi della  vita dell'attore. Qui non troverete curiositá sulla sua vita o sui film da lui girati, o su passate relazioni, amicizie o qualsiasi altro dettaglio gustoso. É, piuttosto, un insight della sua mente, delle sue emozioni e della sua visuale della vita. Di come ha scoperto se stesso tramite esperienze che lo hanno provato o anche grazie ai successi che lo hanno appagato professionalmente.

Vediamo la vita attraverso gli occhi dell'attore che dipinge un quadro chiaro e affascinante senza annoiare il lettore. Il punto del suo racconto ruota intorno a come la vita puó essere messa nella prospettiva delle luci semaforiche (verde, gialla, rossa) e di come é in nostro potere trasformere un semaforo rosso in un semaforo verde.

É scritto bene, in modo accattivante. Mcconaughey dipinge le parole nella mente del lettore dando un chiaro quadro della storia che sta raccontando, catturando completamente l'interesse.




domenica 17 maggio 2020

HAIL TO THE CHIN - BRUCE CAMPBELL

TRAMA: Introduction by New York Times bestselling author and famous minor television personality John Hodgman.
One of my dad’s favorite jokes about getting older was: “I went out for coffee when I was twenty-one and when I got back I was fifty-eight!” I get what he meant now. Time flies. My first book, If Chins Could Kill: Confessions of a "B" Movie Actor, was published back in 2001 and it chronicles the adventures of a “mid-grade, kind of hammy actor" (my words), cutting his teeth on exploitation movies far removed from mainstream Hollywood. This next book, an “Act II” if you will, could be considered my “maturing years” in show business, when I began to say “no” more often and gravitated toward self-generated material. Taking stock in the overall quality of my life, I fled Los Angeles and moved to a remote part of Oregon to renew, regroup and reload. If that sounds tame, the journey from Evil Dead to Spider-Man to Burn Notice was long, with plenty of adventures/mishaps along the way. I never pictured myself hovering above Baghdad in a Blackhawk helicopter, facing a pack of wild dogs in Bulgaria, or playing an aging Elvis Presley with cancer on his penis - how can you predict this stuff? The sheer lunacy of show business is part of the fun for me and I hope you'll come along for the ride.
– Bruce “Don’t Call Me Ash” Campbell

PUBBLICATO DA: Titan Books pag. 365  - € 17,35

VOTO:7,5/10

OPINIONE: Questa autobiografia é stata pubblicata come seguito della prima opera "If chins could kills: Confession of a B movie actor" (Se i menti potessero uccidere: conferssioni di un attore di film di serie B) un best seller del New York Times del 2000 e copre gli anni che vanno dal 1998 al 2015. Lo scrittore é un attore discretamente famoso negli States ed eroe dei B-movies: Bruce Campbell. 
Da brava fan di Bruce e di Ash Vs Evil dead (3 stagioni prodotte da STARZ tra il 2015 e il 2018) non potevo non leggere questo libro.
Ne sono rimasta discretamente soddisfatta anche se con qualche riserva. Lo scrittore ha un buono stile di scrittura considerando il suo background attoriale piuttosto che letterario. Quello che mi piace in particolare é la scelta linguistica, molto semplice e con un ironia che la rende piuttosto accattivante. 
Bruce Campbell parla al lettore cosí come farebbe con un amico, senza pompositá o leziosismi. Si ha, quindi, l'impressione di avere una conversazione a tú per tú con lui. 
Nei primi capitoli abbiamo una visione piú privato di Bruce, della sua vita con la moglie Ida nella rurale Oregon, delle sfide che si é trovato ad affrontare in uno scenario diverso da Los Angeles. Quasi subito peró vi é uno slittamento della narrazione che diviene un racconto piú "professionale". Veniamo catapultati nel mondo del behind the scenes di un film, dei suoi lavori, come li ha ottenuti, la difficoltá nelle fasi di  pre e post produzione e ci vengono dati e spiegati molti dettagli tecnici. Passiamo da "Bubba Ho-Tep" a "My name is Bruce" senza dimenticare gli anni di "Burn notice" fino al piú attuale "Ash Vs Evil Dead". Se da un lato é interessante vedere il retroscena del lavoro di un attore di medio successo, dall'altro perdiamo un pó dal punto di vista del Bruce come uomo e persona  con una storia che diventa un tantino piú impersonale. Non veniamo messi a parte di pensieri profondi, viaggi, interviste o persino dolori come la perdita dei genitori se non per un breve istante alla fine del libro. Possiamo, quindi, definire questa autobiografia un opera interessante e una chicca imperdibile per i fan dell'attore ma non un capolavoro. Applausi comunque a Bruce che ha uno stile di scrittura davvero buono e che sopratutto no nha paura di mostrarsi al lettore per come é, evitando di scrivere un opera autocelebrativa. Se si fosse "sbottonato" un pochino di piú sicuramente sarebbe stato un libro da 9.



sabato 16 maggio 2020

PARLARE A RAFFICA - LAUREN GRAHAM

TRAMA: Attrice, produttrice, scrittrice di romanzi, Lauren Graham ha deciso di raccontarsi al pubblico a modo suo: lasciandosi andare, parlando alla velocità della luce proprio come farebbe Lorelai Gilmore di "Una mamma per amica", il suo personaggio preferito che tanto le somiglia. In questo libro l'attrice preme il pulsante «pausa» per riguardare la sua vita con quello stile frizzante che conosciamo e raccontarci storie divertenti sulla sua adolescenza, dall'infanzia in Giappone al legame con il padre, sulle dure sfide che ha affrontato a Hollywood (le chiesero anche di far fare un provino al suo sedere), sulla sua esperienza sul set di "Parenthood" o come giudice di "Project Runway". E, naturalmente, ci svela i dietro le quinte della serie televisiva che più ha amato e che l'ha resa celebre. Come in una lunga maratona di "Una mamma per amica", Lauren rivela tutto ciò che c'è da sapere sul suo personaggio, sullo show e sulle nuovissime puntate, racconta dei rapporti con i membri del cast e riporta estratti del diario che l'attrice ha tenuto durante le riprese dei quattro episodi dell'ottava stagione, "Una mamma per amica: di nuovo insieme". Un libro per tutti i fan della serie, per chi ha amato Lauren e vuole tornare a ridere con le sue avventure/disavventure, ma soprattutto per chi sente la mancanza di Lorelai Gilmore.

PUBBLICATO DA: Sperling & Kupfer - pg. 224

GENERE: Autobiografia

VOTO: 7.5/10

OPINIONE: Come tante ragazze/donne della mia generazione, mi sono appassionata al telefilm conosciuto al pubblico italiano con il nome di "Una mamma per amica" nel lontano 2000. Ho guardato tutte le stagioni svariate volte,  revival incluso. Ho sempre trovato brillante il personaggio di Lorelai Gilmore anche se a tratti era piuttosto irritante. Una volta  finito il telefilm, orfana di Gilmore Girls ho "seguito" l'attrice principale anche nel nuovo telefilm a cui prese parte all'epoca: Parenthood.
Appena Laureun Graham é entrata a far parte del mondo letterario con "Un giorno, forse" (QUI la recensione) non potevo non leggere quanto prodotto dalla mente di questa brillante attrice. Rimasi discretamente soddisfatta del suo stile letterario, ed é per questo che con piacere ho acquistato in versione ebook la sua autobiografia intitolata "Parlare a raffica" titolo scelto per rendere omaggio al personaggio che l'ha resa famosa al grande pubblico.
Questo libro é discretamente discorsivo, spazia in maniera abbastanza veloce nel periodo della sua infanzia e adolescenza. É stato interessante vedere come si é avvicinata alla recitazione ed é stata abbastanza brava da trasmettere delle emozioni durante la narrazione. Ha dato il giusto peso a tutte le fasi della sua vita senza soffermarsi unicamente sul periodo "Gilmore girls" ed é sembrata essere anche abbatanza onesta sulla sua vita sentimentale, su come giudicava se stessa e su come ha affrontato i momenti difficili della sua vita. L'intera opera si legge in maniera abbastanza discorsiva e veloce, questo é dato anche dal fatto che é un lavoro abbastanza breve. A volte é stata ridondante con alcune scelte linguistiche (ho perso il conto delle volte che ha utilizzato il termine "ubriaca di potere) ma tutto somamto é buon libro che vale la pena leggere se si é una fan come lo sono io.

venerdì 16 ottobre 2015

Quello che hai amato - a cura di Violetta Bellocchio

TRAMA: State per leggere undici storie d’amore molto diverse tra loro. Al centro di queste storie trovate le città, le case, gli oggetti, le persone, le famiglie, il lavoro, le immagini, gli uomini e le donne: i legami che durano per tutta la vita e quelli che segnano un momento di passaggio; le scelte accurate, le decisioni impulsive e le conseguenze di entrambe. 
Questa antologia nasce dal mio desiderio di leggere racconti inediti di dieci scrittrici italiane. A tutte loro ho fatto la stessa domanda: raccontami quello che hai amato. Le autrici erano libere di muoversi in qualsiasi direzione, bastava che la storia fosse vera. Per molte di loro – autrici di romanzi, saggi, reportage – dire “io” era una novità quasi assoluta. Attraverso i loro racconti ho sentito che stavo cominciando a conoscerle. 
Per cominciare a conoscere qualcuno, devo vedere cosa gli provoca una reazione forte. Il modo più semplice è fare una domanda. Che cosa ami? Scelgo questa domanda perché non ho idea di quale risposta sto per ricevere. L’amore, in concreto, prende forme strane e specifiche, e l’amore come concetto si può intendere in migliaia di modi. Che cosa ti piace? Che cosa ti muove? A cosa scegli di dare importanza? Che cosa ti spinge a cambiare, o a stabilire una tregua con una parte di te? 
Se esiste un collegamento tra queste scrittrici italiane, è il forte senso dell’identità individuale: la maniera in cui sta sempre cambiando, unita alla consapevolezza che alcune parti di noi, nel bene e nel male, sono destinate a farci compagnia per molto tempo.


PUBLICATO DA: UTET- 8/9/2015 - 15,00 € / pg. 208

GIUDIZIO:

Libro bellissimo e avvincente...poi dove si parla d'amore non si sbaglia mai. Storia dopo storia arrivi alla fine e viene voglia di ricominciare a leggere.
L'autrice scrive il libro improntandolo in 11 interviste a 11 differenti donne completamente diversa l'una dall'altra. Facendo una domanda "Raccontami cosa hai amato di più nella tua vita" il libro diventa narratore di storie d'amore tutte diverse tra loro, ma appassionate e miste a delusioni,lavoro e famiglia. L'autrice riesce a cogliere la vera essenza della parola "Amore" anche se le stesse protagoniste non si accorgevano che esso ha tante sfaccettature. Può darsi che non si conosca abbastanza la persona che si ha accanto.
L'amore è ricordo...
L'amore è come la panda bianca simbolo di rinascita per Nadia dopo molti anni dolorosi, o come la giacca di Giusi che viene cucinata continuamente, Ma non voglio monopolizzare la scena... questo libro è solo DA LEGGERE.


LE STORIE:

  • ME 619753 – di Nadia Terranova
  • Imparare il mio nome in Irlanda – di Mari Accardi
  • Acqua – di Giusi Marchetta 
  • Ventitré – di Carolina Crespi
  • Napoli quando devi attraversare la strada – di Raffaella Ferré
  • Da Mario Merola a Kendrick Lamar: storia d’amore senza nessuna separazione – di Claudia Durastanti
  • Tutti i luoghi del mio abbandono – di Giuliana Altamura 
  • Gioia e Fosco – di Flavia Gasperetti
  • Twin Peaks per principianti – di Chiara Papaccio 
  • La sugna – di Serena Braida
  • L’ospite non dorme mai – di Violetta Bellocchio


Violetta Bellocchio

È nata a Milano nel 1977. Il suo ultimo libro è il memoir Il corpo non dimentica (Mondadori, 2014). Ha collaborato a “Rolling Stone”, “IL Magazine”, “Link”, “E – il mensile di Emergency”, “Rivista Studio”. Ha pubblicato un romanzo, Sono io che me ne vado, (Mondadori, 2009) e diversi racconti, l’ultimo nell’antologia L’età della febbre (minimum fax, 2015).
Dal 2013 è la curatrice della rivista online “Abbiamo le prove”, un contenitore di storie nonfiction scritte da donne italiane, vincitore del Macchianera Italian Award come miglior sito letterario del 2014.


RECENSIONE DI BEATRICE GAI





giovedì 2 luglio 2015

La gemma di siena - Marina Fiorato

Era cresciuta educata e protetta come una gemma rara da conquistare,ma la vetrata era stata infranta nel momento in cui il padre l'aveva promessa in sposa e ora si ritrovava esposta alla violenza degli elementi


TRAMA:Siena, 1723. Il giorno del suo diciannovesimo compleanno, Pia de' Tolomei riceve in dono un ciondolo d'oro e un marito. Il primo, ornato da un'incisione che raffigura Cleopatra, per ricordarle il suo nobile lignaggio; il secondo, per suggellare l'alleanza tra la sua famiglia e i Caprimulgo, il casato più influente di Siena. Ma per Pia è come sprofondare in un incubo: l'erede dei Caprimulgo è un uomo meschino e violento, che renderà la sua vita un inferno in terra... o peggio. Potrebbe addirittura ucciderla, proprio come ha fatto lo sposo della sua omonima antenata, cantata da Dante nel Purgatorio. Pia non ha scelta: deve fuggire. E la chiave per riuscirci è il suo maestro di equitazione, Riccardo Bruni, un giovane affascinante e gentile, cui lei si affeziona ben più di quanto sarebbe lecito... Tuttavia l'abisso sociale che la separa da Riccardo non è l'unico ostacolo ai loro piani. Nei sotterranei del palazzo dei Caprimulgo, infatti, da qualche tempo si riuniscono in gran segreto i rappresentanti di alcune delle famiglie più in vista di Siena, che stanno tramando per rovesciare il governo di Violante de' Medici. E, quando scoprono che il giorno scelto per agire è quello del prossimo Palio, Pia e Riccardo si rendono conto di essere i soli in grado di fermare la cospirazione...

PUBBLICATO DA: Nord, pag 318 - € 17,60

VOTO: 5.5

GIUDIZIO:
Non fatevi confondere dal nome, Marina Fiorato è una scrittrice inglese che ha provato a cimentarsi in un romanzo storico ambientato nel Italia settecentesca, in particolare a Siena duranti il famoso Palio che si tiene in questa città da molti secoli e che l'ha resa famosa in tutto il mondo.
Partendo dal presupposto che quest'autrice sa il fatto suo per quanto concerne la sintassi e la composizione del periodo, devo dire tuttavia di essere rimasta molto delusa dalla trama di questo libro che è  improbabile e  priva di spessore, condita con dei personaggi insulsi e  senza un minimo di  profondità psicologica.
Per carità, per leggersi si legge facilmente, ma ci si imbatte spesso nella noia e a volte non si capisce quale sia  la veste che l'autrice voglia cucire addosso alla sua opera. 
Il tema delle contrade senesi viene affrontato in maniera discreta per quanto ci si concentri sulle solite due, ossia sulla contrada della civetta e sulla contrada dell'aquila, dimenticandosi delle altre che passano, così, inosservate. Ma con la descrizione della Siena del epoca non ci siamo proprio. Non si respira l'aria italiana, non ci si arricchisce della sua storia. Per non parlare del finale che mi ha lasciato allibita per la sua incredibile banalità, che sembra catapultarlo fuori da una puntata di Beautiful versione History.
La  descrizione di Violante de Medici, unico tra i personaggi principali realmente esistito,  non le rende giustizia, i tormenti di una donna che ha il suo trascorso dovrebbero essere più intensi e struggenti, senza tuttavia minare la sua forza e incredibile intelligenza.
Pia, protagonista femminile, ci prova a stare al passo con la trama, ma sembra,invece,  rimanere sempre un passo indietro, ed è priva di luce e qualsivoglia parvenza di veridicità. Interessante poteva essere la figura di Riccardo, con il suo passato tenebroso di soldato ma aimè  anche qui flop totale.
Leggo in giro che l'opera prima della Fiorato sia un romanzo di tutt'altra levatura (la ladra della primavera) proverò con quello dando un ultima chance a questa autrice.

La sposa normanna - Carla Mario Russo

Diventerai forte e bellissimo, nobile e generoso. Di te parlerà il mondo intero.

TRAMA: 1185. L'incantevole Palermo, crogiuolo di tante culture, splendente dei suoi palazzi, dei suoi preziosi mosaici, è pronta ad accogliere la sua nuova regina. Costretta a rinnegare i voti, Costanza d'Altavilla, l'ultima erede della dinastia normanna che guida il Regno di Sicilia, viene data in sposa a Enrico di Svevia, figlio dell'imperatore Federico. Un matrimonio dettato dalla ragion di Stato che dovrà essere coronato dal concepimento di un erede al trono. Ma mentre il figlio tanto sospirato tarda ad arrivare, la fragile e bella Costanza deve lottare contro nemici potentissimi, primo fra tutti Gualtieri di Palearia, ministro dell'imperatore, che soffia sul fuoco della gelosia di Enrico per distruggere la donna e conservare la sua enorme influenza. Quando finalmente il piccolo Federico vedrà la luce, la madre dovrà far di tutto per proteggerlo dalle innumerevoli insidie che lo minacciano. Fino a quando, divenuto ragazzino, non sarà in grado egli stesso di sbarazzarsi dei suoi implacabili nemici, rivelando doti che faranno di lui un grande imperatore.

PUBBLICATO DA: Piemme collana Pickwick, € 9,90 - 236 pg 

VOTO:  7

GIUDIZIO:
Primo libro letto di questa scrittrice, mi sono incuriosita di questa opera dopo aver ascoltato un estratto letto dall'autrice stessa qualche anno fa.
Amo gli storici, sopratutto quelli ambientati nel medioevo, periodo del quale sono estremamente affascinata, quindi non ho avuto problemi ad acquistarlo. Avevo paura che il numero esiguo di pagine mi desse una visione incompleta dell'insieme  ma mi sono ben presto ricreduta.
Lo stile di scrittura è  scorrevole ma intenso, la Russo evita anche con discreta  facilità tutti  i punti morti che possono nascondersi dietro gli angoli nei  romanzi storici ambientati in periodi, o che riguardano figure, dei quali non ci sovviene molto o, per lo meno, dei quali non troviamo quella  particolarezza e accuratezza di dettagli soliti invece in periodi più recenti. 
Ho amato anche la protagonista femminile, e chi mi segue da tempo sa che questo non capita spesso. Costanza d'Altaville è un insieme incredibile di sfumature che mostrano la sua aurea  regale,  la sua intelligenza raffinata e il suo spirito combattivo, soffermandosi nello stesso tempo anche su quel lato  incredibilmente umano e fragile che la rende una donna e non solo un imperatrice. Mi si è stretto il cuore pensandola  vivere situazioni che avrebbero spezzato lo spirito di una qualsiasi altra persona ma che l'hanno resa in grado di crescere una delle  figure più importanti dell'epoca:Federico II.  
Tuttavia mi è spiaciuto molto che l'autrice non abbia approfondito quello che era il background dell'opera. Ti guida sì nei meandri di una vicenda torbida, come torbido è quel periodo fatto di tradimenti,crudeltà e intrighi, ma non entra dei particolari nel delineare l'ambientazioni, gli usi e i costumi dell'epoca e questo è un gran peccato perchè si è perso un po del fascino del medioevo. 
Detto questo mi ritrovo a consigliare questo libro a tutti coloro che amano gli storici ben scritti e a tutte quelle persone che vogliono iniziare a conoscere il nostro passato.


lunedì 7 aprile 2014

Il romanzo dei Windsor - Antonio Caprarica

TRAMA:Se il buon nome e il successo della monarchia britannica dipendessero dalla gloria degli antenati, Elisabetta II rischierebbe di trovarsi a mal partito: nessuno infatti ha lavorato più alacremente di molti suoi predecessori per demolire l’immagine della dinastia. Seguendo a ritroso l’albero genealogico dell’attuale regina, ci si imbatte in una serie di veri campioni di dissipatezza e follia. Donnaioli incalliti ricattati dalle amanti come Edoardo VIII, che abdicò per sposare l’americana Wallis Simpson, o Edoardo VII, al quale la madre, la solida e severa regina Vittoria, indirizzava inutilmente accorati richiami al dovere. Genitori sadici come Giorgio I, il re arrivato all’inizio del 1700 dal principato di Hannover, che sfrattò il figlio e la nuora separandoli dai loro bambini, e lo stesso figlio maltrattato che, diventato re Giorgio II, riservò il medesimo trattamento al suo primogenito ed erede. Scialacquatori di ricchezze come Giorgio IV, in gioventù bello e raffinato come il principe delle favole, che per ripianare i suoi debiti fu costretto alle nozze con una donna che lo ripugnava. Per fortuna, fra sordide guerre dinastiche e scandali di letto spuntarono anche matrimoni fortunati e figure capaci di garantire la stabilità e il successo della monarchia: come quella di Elizabeth Bowes-Lyon, l’indimenticabile Regina Madre – volontà di ferro dietro il sorriso soave – che conquistò non solo il cuore del balbuziente e incerto Giorgio VI, ma anche l’affetto dell’intera nazione. Il romanzo dei Windsor racconta i segreti della più longeva famiglia reale percorrendo oltre trecento anni di storia per giungere al tormentato divorzio di Carlo e Diana, allo scintillante matrimonio di William e Kate e alla nascita del principe XXXX, arrivata nell’anno del Giubileo di Diamante di Elisabetta.

PUBBLICATO DA: Sperling & Kupfer ; 328 pp. € 18,50

VOTO: 8

GIUDIZIO:Primo libro di Caprarica capitato nella mia libreria per gentile concessione di mia madre.
Da sempre ho una grande passione per la storia e per la dinastia inglese, così appena ho  adocchiato il libro non potevo lasciarmelo sfuggire. Il romanzo dei Windsor è un romanzo che ripercorre più o meno approfonditamente il gossip reale dal 1711 a oggi passando per i vari Giorgi ed Edoardi fino a giungere alla favola di William & Kate.
Il libro è indubbiamente scritto bene e ben argomentato per essere uscito fuori dalla penna di un giornalista e  non di uno storico; scorre che è un piacere nonostante gli sbalzi cronologici mi abbiano dato non poco fastidio. Infatti l'autore ha deciso di infischiarsene della continuità storica e ha mischiato le varie epoche partendo da metà ottocento con "Bertie" alias Edoardo VII per fare una capatina dalla  regina Elisabetta II per poi tornare a Giorgio V  seguito da Giorgio I e la storia degli Hannover di inizio '700 (al che una domanda sorge spontanea: Perché Antonio?perché ci hai complicato la vita?).
Sorvolando su questo fattaccio torniamo alla narrazione in sè. Il libro spiega esattamente cosa succede nelle camere nuziali dei Re e degli eredi al trono tanto per farci un paio di cavoli nostri. In queste 300 pagine e poco più ci passano tre secoli di storia, infatti la filosofia diciamo che è "di tutto un pò". La storia che mi ha più colpito è Quella di Giorgio IV e della moglie Caroline, una Carlo e Diana di fine diciottesimo secolo, Dove lui è stato costretto a sposarsi amando un altra e ha fatto pagare alla sua consorte questo suo sacrificio (definito dallo scrittore un  mero atto di prostituzione del futuro sovrano) in ogni modo possibile, sfiorando la mera crudeltà. Lei  l'ha ripagato con una sfilza infinita di corna, ma rimanendo dentro profondamente infelice. Questo mi ha fatto pensare che i secoli passano ma gli uomini rimangono sempre gli stessi.
Ciò che invece ho apprezzato molto è come le donne, le regine ne vengono fuori:Vittoriose, modello di virtù e le uniche davvero meritevoli di portare sul capo la corona.
Se cercate un libro che illustra una visione politica, storica ed  economica della casata reale inglese questo libro non fa per voi, se invece siete interessati all'impatto sul tessuto sociale della corona allora è questo il libro che cercate.

venerdì 3 gennaio 2014

Caterina la prima moglie - Philippa Gregory

TRAMA:Caterina d'Aragona è l'Infanta di Spagna, i suoi genitori sono i potenti Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia, sovrani e crociati. A tre anni viene promessa al principe Arturo, figlio ed erede di Enrico VII d'Inghilterra, ed educata per diventare principessa del Galles. Lei sa che il suo destino è quello di reggere quel lontano, umido e freddo Paese. La sua certezza tuttavia vacilla quando, giunta nella nuova terra, è accolta dal futuro suocero con un grave insulto. Arturo sembra poco più di un ragazzo, il cibo è strano e gli usi e costumi sono rozzi in confronto alle raffinatezze della Spagna. Piano piano, però, Caterina si adatta alla prima corte Tudor e la vita al fianco di Arturo si fa più sopportabile. Anzi, inaspettatamente, da questo matrimonio combinato sboccia un amore tenero e pieno di passione. Quando il principe muore, Caterina deve ridisegnare il proprio futuro: come può ora diventare regina e fondare una dinastia? Solo sposando il giovanissimo fratello di Arturo, il solare ma viziato Enrico. La famiglia reale inglese è contraria a queste nozze, tanto più che Enrico VII si è invaghito di lei. Caterina però è la degna figlia di Isabella e il suo spirito battagliero è indomito. Per quanto sola e osteggiata, farà di tutto per raggiungere il proprio scopo: anche se ciò significherà pronunciare la menzogna più grande di tutte e restarvi fedele a qualsiasi prezzo.

PUBBLICATO DA: Sperling & Kupfer

VOTO: 6

GIUDIZIO: Sono sempre stata affascinata dalla figura di Caterina D'Aragona, questa donna così forte e decisa che è passata alla storia più di tante altre regine del suo stesso lignaggio.
Spinta dalla curiosità di saperne di più su di lei ho acquistato questa biografia romanzata scaturita dalla penna di Philippa Gregory, autrice che fino ad ora non mi aveva mai delusa. Tuttavia se dovessi scegliere quale tra i suoi libri meno mi ha colpita indicherei senz'altro questo.
La storia si basa in realtà su pochi avvenimenti, quindi ci si ritrova per cinquecento e passa pagine a leggere sempre le stesse preghiere di Caterina e gli stessi dubbi riproposti  decine e decine di volte e questo rende lo scorrimento un po' pesante.
Dopo le prime pagine in cui si vede una Caterina bambina che assistente alla conquista definitiva di Granada, ultimo baluardo moro in Spagna, si passa a Caterina adolescente che sbarca in Inghilterra per sposare il principe del Galles Arturo, primogenito di Enrico VII e Elisabetta di York. 
Secondo questo libro romanzato(e pure tanto a mio giudizio) Enrico VII si infatua immediatamente di Caterina  la quale però si innamora veramente del marito. I due vivono felici in Galles, a Ludlow, pero dopo pochi mesi, nel Aprile del 1502 Arturo viene a mancare per una malattia. Caterina sconvolta decide di mentire sulla consumazione del suo matrimonio e progetta di fidanzarsi con il fratello di Arturo, il futuro Enrico VIII.
Si trova cosi a rifiutare la proposta dell 'innamorato Enrico VII che nel frattempo era diventato vedovo di Elisabetta la quale era morta di Parto. Secondo la Gregory l'attesa spasmodica di Caterina prima di essere maritata a Enrico VIII  derivava dal dolore e dall'orgoglio ferito di Enrico VII che per vendetta la relega nella povertà assoluta. Ovviamente è inutile sottolineare il fatto che c'erano ben altri problemi politici che portarono a stoppare le trattative per ben sei anni.
La storia è ben scritta e ammetto che si legge bene. Caterina esce come una figura positiva dalla fine di questo romanzo, tuttavia ho trovato tutto un po' lento,  noioso, e a volte un po' ridicolo.

sabato 22 giugno 2013

La regina della rosa rossa - Philippa Gregory

TRAMA:Erede del nobile casato dei Lancaster, Margaret Beaufort è una donna ambiziosa, fermamente convinta che la Rosa Rossa, simbolo della sua famiglia, sia destinata a regnare sull'Inghilterra. Ma i suoi sogni si infrangono il giorno in cui Enrico VI, amato cugino e sovrano, rifiuta di sposarla.. 
Delusa e amareggiata, si lascia convincere dalla madre a un matrimonio senza amore. Si ritrova così, ancora giovanissima, legata a un uomo che ha il doppio dei suoi anni e ben presto incinta di un figlio che non ha mai voluto. Margaret, però, non si arrende. 
Sola, tormentata da desideri irrealizzabili, decide di trasformare i suoi fallimenti in un trionfo: se lei non è riuscita a ottenere la corona, farà di tutto perché l'ottenga il figlio. Senza lasciarsi intimidire dal crescente potere della dinastia degli York, che si contrappone ai Lancaster ogni giorno di più, Margaret chiama il bambino Enrico. Come il re. E si prepara a marciare verso il trono, tra ambigue alleanze, complotti segreti e falsi giuramenti, pronta a tutto pur di raggiungere il proprio obiettivo. Anche a costo di rinunciare per sempre all'amore.

PUBBLICATO DA: Sperling & Kupfer - pag. 448


SAGA: Secondo libro della saga della Guerra delle due rose composta al momento da quattro volumi

  1. La regina della rosa bianca
  2. La regina della rosa rossa
  3. La signora dei fiumi
  4. La futura regina

VOTO: 7,5

E' possibile leggere la recensione della Regina della rosa bianca QUI

GIUDIZIO:
Ho voluto proseguire la saga della  guerra delle due rose con il secondo capitolo, la regina della rosa rossa. Che dire, Philippa Gregory non mi delude mai, lo stile di scrittura è bello, scorre che è un piacere. So che tutto ciò che scrive non è esattamente corretto dal punto di vista storico (cosi come per il libro precedente) però se volevo una così accurata visione della storia mi sarei comprata un saggio. 
In questo volume è assente l'elemento magico e sinceramente non mi è mancato. Ho amato di più la figura di Margaret che quella di Elizabeth di Woodwill, appoggiavo la sua causa e per quanto mi renda conto che la sua ambizione è arrivata quasi a divorarla e distruggerla, ho compreso i motivi che hanno mosso le sue azioni e mi definisco,se così si può dire, una Lancasteriana convinta.
Ha visto strappare la corona che doveva appartenere alla sua famiglia e a suo figlio, Enrico VII da un esponente del ramo cadetto della famiglia. Tuttavia  proprio perché i Lancaster sono praticamente rimasti nell'ombra per più di vent'anni che questo libro mi è piaciuto leggermente meno di quello precedente. Margaret vive in continua attesa e preghiera e questo non fa prendere il volo della narrazione se non verso la fine e questo fa venire a volte un po di noia.
Comunque mi sento di consigliare questa saga e questo libro a tutti quelli che hanno passione per la storia inglese.


giovedì 24 gennaio 2013

Cercando Grace - Enzo Miccio

TRAMA:Virginia – quarant’anni portati benissimo, una carriera nell’azienda di famiglia e un guardaroba di invidiabile eleganza – sorseggia una flûte di champagne sprofondata in poltrona. Dalla finestra, i tetti di Brera e le luci della città la ipnotizzano e una leggera malinconia la prende: nel suo passato si nasconde un dolore profondo ma nel suo presente c’è una passione irrefrenabile che le tiene compagnia, quella per Grace Kelly. Lo stile impeccabile della diva, il suo fascino magnetico, la sua vita da attrice e la trasformazione in principessa: è tutto parte di una favola nella quale Virginia ama perdersi. Ed è proprio per “cercare Grace” che Virginia partirà, l’indomani, verso la Francia. Un viaggio apparentemente come tanti si trasforma, invece, in un’avventura davvero speciale che la vedrà nascosta in un museo parigino, lanciata in un pedinamento fin dentro la lussuosa casa d’aste Drouot e tentata da Vincent: un uomo affascinante ma indecifrabile che potrebbe farsi spazio nel suo cuore ferito. Ma la vita di Virginia è davvero legata a doppio filo con la storia della principessa di Monaco? La risposta è celata nelle pagine ingiallite del diario scritto da una penna misteriosa...

PUBBLICATO DA: Rizzoli, pag. 221; € 14,90

VOTO: 6

GIUDIZIO:Ho acquistato questo libro con l'intento di leggere qualcosa di interessante riguardo Grace Kelly, qualcosa che avesse almeno una parvenza di Biografia. Cosi andando su libraccio ho preso la copia usata al 50 % del libro di Enzo Miccio che in base a quanto prometteva la copertina e il titolo doveva avere come protagonista, seppur in secondo piano, Grace Kelly. E invece quella che mi ritrovo tra le mani è una storia, scritta nemmeno tanto bene, di una donna di nome Virginia, che non si sa bene cosa faccia nella vita e quale sia il suo passato (visto Enzo Miccio si limita solo ad accennare gli avvenimenti salienti),  che ha l'ossessione per Grace Kelly, ossessione che la porta a Parigi dove incontro un uomo che la affascinerà molto e la porterà a fare cose diciamocelo un po alla psyco.
 Quello che lo scrittore fa in maniera esasperante è descrivere ogni singolo abito con la quale la protagonista si veste, dal cappello alle scarpe, dando pesantezza alla narrazione e arrivando a essere di una noia esasperante. Si, cioè dai abbiamo capito che è schifosamente ricca ed è piena di abiti di alta classe ma non c'è bisogno che scrivi la lista del suo guardaroba.
 La parte biografica è relegata a qualche paginetta scritta all'acqua di rose,  niente di interessante o che mostrasse qualche lato della principessa di Monaco sconosciuto ai più. Ammetto di essere rimasta delusa, senza sottolineare le fastidiose parti dove lo scrittore si pone all'interno del romanzo elogiando se stesso e le proprie capacità di wedding planner (alla faccia della modestia).
Do come voto un  6 scarso, solo perché ho letto di peggio nella mia vita e perché è una storiella semplice e scorrevole che si finisce in poche ore.

sabato 12 gennaio 2013

Mangia Prega Ama - Elizabeth Gilbert

TRAMA:Liz è bella, bionda, solare; ha una grande casa a New York, un matrimonio perfetto, un lavoro invidiabile. Eppure, in una notte autunnale, si ritrova in lacrime sul pavimento del bagno, con l'unico desiderio di essere mille miglia lontana da lì. Quella notte, Liz capisce di non volere niente di tutto quello che ha, e fa qualcosa di cui non si sarebbe creduta capace: si mette a pregare. Come reagireste se Dio (o qualcosa che gli assomiglia) venisse a toccarvi il cuore e la mente, non per invitarvi alla pazienza e alla rassegnazione, ma per dirvi che avete ragione, quella vita non fa per voi? Probabilmente fareste come Liz: tornereste a letto, a pensarci su. A raccogliere le forze, perché il bello deve ancora venire. Un amarissimo divorzio, una tempestosa storia d'amore destinata a finir male e, in fondo, uno spiraglio di luce: un anno di viaggio alla scoperta di sé. In questo irresistibile diario-confessione, Elizabeth Gilbert ci racconta le tappe della sua personalissima ricerca della felicità: l'Italia, dove impara l'arte del piacere, ingrassa di 12 chili e trova amici di inestimabile valore; l'India, dove raggiunge la grazia meditando in compagnia di un idraulico neozelandese dal dubbio talento poetico; e l'Indonesia, dove uno sdentato sciamano di età indefinibile le insegna a guarire dalla tristezza e dalla solitudine, a sorridere e a innamorarsi di nuovo. "Mangia prega ama" è la storia di un'anima irrequieta, con cui è impossibile non identificarsi.

PUBBLICATO DA: Rizzoli, pg 396

VOTO: 8

GIUDIZIO: Questo libro mi ha piacevolmente sorpresa, mi sono trovata davanti una storia scritta bene  e che con la sua semplicità mi ha  trasportata nel mondo di Elizabeth Gilbert vivendo con lei il suo anno della rinascita, un anno in cui ha lavorato duramente su stessa, affrontando le sue paure per sbocciare di nuovo. 
La narrazione rende tutto  interessante e per nulla noioso, si scoprono tre paesi, con la loro cultura e storia e si impara a comprenderli tramite l'autrice/narratrice (ebbene si è un autobiografia) e spinge i lettori a fare a loro volta un analisi su se stessi per poter poi vivere appieno la propria vita.
In Italia l'autrice riscopre il piacere, in India scopre la fede e infine in Indonesia trova il suo equilibrio...e l'amore. Devo dire inoltre che in questo libro ho trovato una spiegazione interessante di quella che è la meditazione e a che cosa essa porti. Certi eventi sono un po difficile da credere ma la mente umana è uno strumento davvero potente.
Non vi dirò di più perché questo libro deve essere scoperto pagina dopo pagine. Prendetelo in mano e leggetelo vi ci vorranno pochi giorni e penso che alla fine,come è accaduto per me, qualcosa in voi cambierà.

giovedì 15 novembre 2012

L'altra donna del Re - Philippa Gregory

TRAMA:Maria Bolena, la sorella più piccola e meno famosa della sfortunata Anna, racconta quindici anni della sua vita alla corte di Enrico VIII d'Inghilterra. Moglie a dodici anni, a quattordici diventa l'amante del re, sposato alla cattolica Caterina d'Aragona, e gli dà subito due figli, una femmina e un maschio. Intanto, dietro le quinte, ci sono gli intrighi di palazzo e i giochi senza scrupoli del padre, del fratello George che costringeranno Maria a mettersi da parte e cedere ad Anna il posto nel cuore del re. E per la Storia sarà solo la secondogenita, l'altra Bolena.

PUBBLICATO DA:Sperling & Kupfer 11,50 €; 657 pg

VOTO: 9

GIUDIZIO: L'altra donne del Re è un libro incentrato sul primo periodo Tudor, quello più importante con a capo della corte inglese Enrico VIII durante i suoi primi due matrimoni . L'anno di inizio della storia è il 1521 e a narrare i fatti è Maria, la Bolena meno famosa e sorella minore della ben più nota Anna Bolena che come sappiamo non ha fatto una bella fine.
Questo  è un romanzo storico piuttosto realistico e fedele ai fatti realmente accaduti anche se ovviamente qua e la sono stati aggiunti elementi o modificati particolari per rendere lo scorrere della narrazione più fluido. 
Devo ammettere che la Gregory non mi ha delusa anzi mi ha portata davanti una storia interessante, avvincente nonostante sapessi già come andavano a finire le cose. L'aver scelto Maria come narratrice è stata l'arma vincente perché ci ha permesso di entrare nelle stanze dei fratelli Bolena e ci ha mostrato chi in realtà era Anna, calcolatrice, furba ma una donna incredibilmente affascinante che per colpa della sua ambizione è finita a puntare troppo in alto utilizzando strade "non convenzionali" e che  alla fine l'hanno portata al patibolo. 
Maria ci mostra come a rendere Enrico VIII un Re così sanguinario e "folle" è stata la stessa Anna che ha poi dovuto pagare le conseguenze per le sue azioni.
Quello di Maria è un personaggio buono, anche se sottomesso al volere della famiglia Howard per gran parte della storia, ci si affeziona a lei anche se non sempre si condividono le sue azioni. Devo ammettere che il personaggio che maggiormente amato è quello di Caterina D'Aragona, donna umile ma regale, donna fedele e religiosa dalla ferrea volontà.
 Il romanzo si legge facilmente, non  ci si annoia mai anzi le pagine scorrono velocemente e si arriva alla fine con un senso di amarezza per il dover abbandonare quel mondo così ben descritto da riuscir quasi a vedere davanti ai propri occhi ogni singola scena e ogni singolo particolare.
Non potevo non dare un nove a questo libro e con piacere ho scoperto che vi è un "seguito" ossia "l'eredita della regina" in originale "the Boleyn Inheritance" incentrato sulla quarta e la quinta moglie di Enrico VIII".
Molto bella è anche l'analisi del personaggio dello stesso Re che subisce una trasformazione graduale, dall' uomo innamorato nonostante tutta della prima Moglie Caterina d'Aragona, fine letterato e sportivo fedele alla chiesa cattolica a folle spregiudicato fedele soltanto a se stesso e pronto a mandare a morte i suoi stessi amici, un uomo lasciatosi andare ai piaceri della vita trasformandosi al punto tale da diventare irriconoscibile.
Che aspettate a leggere questo libro???

lunedì 30 luglio 2012

Julie & Julia - Julie Powell

TRAMA:Chi non ha provato, almeno una volta nella vita, l'opprimente sensazione di essere finito in un vicolo cieco? È quel che capila a Julie, newyorchese per scelta e segretaria per sbaglio, che ha rinuncialo alle velleità di attrice. Nonostante tre gatti e un marito amorevole, Julie prova qualcosa di simile a un disperante vuoto allo stomaco. Come colmarlo? La risposta non potrà che arrivare dalle pagine di un libro... di cucina. Per la precisione, un logoro ricettario degli anni Cinquanta, ritrovato per caso nella credenza di mamma: "Imparare l'arte della cucina francese" di Julia Child, la donna che introdusse la burrosa raffinatezza di Francia sulle tavole americane. Sedotta dal fascino della bonaria ma autorevole maestra e dalla semplicità dei suoi piatti, Julie decide di mettersi alla prova, e s'imbarca in un'impresa folle: realizzare in un anno tutte le ricette di questa monumentale bibbia del palato. Così la storia vera che Julie Powell racconta si insaporisce di noce moscata e pepe verde, incontri ravvicinati con animali cotti o crudi e folgoranti rivelazioni sulla natura di quella specie particolare di essere vivente che è l'uomo a tavola. E intanto Julia Child, sorridente cuoca d'altri tempi, diventa sempre più una sorta di fata turchina: perché tra le pagine del suo libro Julie troverà cibo per la sua anima, e insieme il coraggio di spiccare il volo verso un futuro che neanche sapeva di volere.

PUBBLICATO DA: Rizzoli Editore, pag 337

VOTO: 8

GIUDIZIO: Julie Powell è una semplice segretaria e un attrice mancata nata in Texas ma emigrata col marito a New York. All'età di 29 anni non riesce ad arrendersi al fatto che la sua vita non le riservi altro che quello allora decide di  prendere in mano la situazione e tra vari dubbi e insicurezze apre un blog (correva l'anno 2002 quando questi non erano ancora così diffusi) e comincia il suo progetto: 365 giorni e 524 ricette da cucinare tratte dal libro di Julia Child "Mastering the art of french cooking".
No non è una storia di fantasia come potreste pensare ma è una storia vera, realmente accaduta e che ha portato alla sua "geniale" fautrice un bel po' di successo compreso appunto un libro e un film interpretato da niente popo di meno che Maryl Streep.
Oltre che delle ricette questo libro parla della vita della protagonista/autrice, di quello che le accade di ciò che  questo progetto era arrivato a significare per lei e di quanto questo ha rischiato di farla seriamente uscire di testa.
A volte ci si immedesima con la goffaggine  e con la disillusione dell'autrice altre volte si arriva a pensare che sia un po' troppo pompata e piena di se (si insomma va bene l'impegno e tutto ma stai solo cucinando delle ricette mica costruente la tour Eiffel).
Il marito,Eric, è un santo non mi capacitò  di come abbia fatto a sopportarla visto il fatto che lei a quanto pare,apparte rari momenti, è capace solo di lamentarsi di lui, e la visione che ha Julie dei vegetariani/vegani mi ha fatta arrabbiare non poco, cito due passaggi in particolare:


  • "Una volta...Eric propino il suo hamburger...a Jack suo amico del college che non mangiava carne da tre anni. Il poveretto vomitò per due giorni di fila,la sorte inevitabile quando fai una cosa così stupida come astenerti dal consumo di carne (ndr ti è mai venuto in mente che il poveretto vomitò perché tuo marito cucinò un hamburger di merda?)
  • Il tipo dell'audio(che era sposato non con una semplice vegetariana, ma addirittura con una vegana Cristo santo)..
Non per fare la polemica ma ste cose fanno girare un po le scatole. Comunque do un voto alto perché nonostante tutto nel libro c'è una storta di magia che ti fa venire voglia di sfogliare pagina dopo pagina e che ti affascina. Questa è stata la reazione che mi ha provocato quindi vi consiglio di leggerlo 

La mia storia - Marilyn Monroe

TRAMA:All’inizio del 1954 Charles Feldman, agente di Marilyn Monroe, contatta Ben Hecht, uno dei più grandi sceneggiatori di Hollywood, per incaricarlo di scrivere «la prima autobiografia di Marilyn». Per un paio di mesi l’attrice e il suo ghostwriter si incontrano. E quella che doveva essere soltanto un’operazione commerciale per la diva in ascesa si trasforma in una lunga confessione senza filtri: l’infanzia negata, le prime esperienze sessuali, la contraddittoria consapevolezza della propria bellezza, l’ingresso a Hollywood, il matrimonio con Joe Di- Maggio e il tour in Corea in visita alle truppe americane (l’episodio con cui termina il racconto). Pubblicata solo nel 1974, dodici anni dopo la tragica scomparsa, My Story tesse una sorta di controcanto alla cornice aneddotica del mito che da sempre ha circondato Marilyn: la bambina ferita, l’adolescente abusata, la ragazza sfruttata, la donna depressa. In realtà lo sguardo della piccola Norma Jean, che Marilyn cerca per tutta la vita di coprire, non è diverso da quello dell’attrice che tenta disperatamente di sfondare a Hollywood. C’è la stessa levità dei sogni a occhi aperti di Norma nel modo in cui Marilyn descrive il mondo luccicante del cinema, non meno cinico di quello che aveva conosciuto da bambina, ma verso il quale nutre comunque una benevola comprensione. In fondo consapevole che dietro il volto patinato di Hollywood si nasconde una tragica fragilità, la stessa che c’è in lei, dietro la bellezza accecante che l’ha resa famosa. Finora mai tradotta in italiano, questa imperdibile edizione di My Story contiene gli strepitosi scatti realizzati, fra il 1953 e il 1957, dal grande fotografo Milton Greene, che di Marilyn è stato amico fraterno. Accanto alle foto di scena sul set di alcuni dei suoi più celebri film, scorrono in queste pagine immagini di una Marilyn meno conosciuta, che si diverte a giocare con l’obiettivo.

PUBBLICATO DA: Donzelli editore, 2010 € 19,00

VOTO: 8

GIUDIZIO: Questa è una biografia, o meglio autobiografia, sfociata dal cuore da una giovane Marilyn Monroe. La storia non è particolarmente dettagliata e non copre nemmeno tutto l'arco della sua vita, solo fino al matrimonio con Joe di Maggio e la loro luna di miele nel 1954, tuttavia è raccontata con una tale semplicità e sincerità da arrivare dritta all'anima.
Quella di Marilyn (alla anagrafe Norma Jean Baker) non è stata una vita facile anzi ha lottato sin dall'inizio e a permetterle di sfondare è stato solo quel suo fascino innato e posseduto da sempre.
Ha lavorato duro nonostante lei stessa ammettesse di avere tanto cuore ma poco intelletto e tutto quello che ha ottenuto in cambio è stato di essere sfruttata come macchina da soldi in un mondo già all'epoca spietato.
 Credeva che il successo, l'essere desiderata e uscire dalla povertà l'avrebbero resa felice ma poi scoprì che non era cos'è si senti sola, infinitamente sola.
La tacciavano di essere una ritardataria e lei stessa lo ammetteva ma quella che fa di se stessa è un analisi approfondita e accurata nella sua estrema e disarmante semplicità. Finalmente lei, la bambina desiderata da nessuno, costretta a passare da una famiglia e l'altra, costretta a fare il bagno per ultima dopo che 8 persone aveva utilizzato la stessa acqua, finalmente aveva trovato qualcuno che avrebbe aspettato, avrebbe pagato per vederla.
Quella che si scopre è una Marilyn diversa, una sex icon ma che al sesso pensava affatto, non ne era interessata. Si credeva incapace di amare ma poi ha scoperto che ne era in grado. La sua più che una ricerca del successo sembra una ricerca dell'affetto.
L'edizione è costosa ma ben curata pieno di foto inedite di una Marilyn giovane e all'apice della sua carriera, una Marilyn dallo sguardo magnetico che ti cattura.
Da leggere!

venerdì 20 luglio 2012

La regina della rosa bianca - Philippa Gregory

TRAMA:1464: Elisabetta Woodville è l'affascinante figlia di un nobile inglese, sostenitore del reale casato dei Lancaster. Ancora giovane, ha perso il marito che combatteva a fianco del re Enrico VI e ora, dopo l'ascesa al trono degli York, si ritrova spogliata dei suoi possedimenti e sola con due figli maschi in tenera età. Decisa a rivendicare il proprio patrimonio per poter condurre una vita onesta e indipendente, incontra il nuovo sovrano e gli espone a testa alta la propria causa. La sua bellezza sfolgorante e il suo atteggiamento indomito conquistano all'istante il ventiduenne Edoardo IV che, incapace di resisterle, la sposa in segreto. E da questo momento la vita di questa donna coraggiosa imbocca un vorticoso destino, mentre i suoi due figli, rinchiusi nella famigerata torre di Londra e poi misteriosamente scomparsi nel nulla, diventano il fulcro di un enigma che per secoli ha sconcertato generazioni di studiosi. Intrecciando dati storici e suggestive leggende, l¿autrice costruisce un'opera intensa e avvincente, dipingendo con maestria il divampare di una complessa e trascinante passione.


PUBBLICATO DA: Sperling & Kupfer - pag. 480


SAGA: Primo libro della saga della Guerra delle due rose composta al momento da tre volumi (ma è in arrivo un quarto)
  1. La regina della rosa bianca
  2. La regina della rosa rossa
  3. La signora dei fiumi
VOTO: 8

GIUDIZIO:Non è il primo libro della Gregory che leggo, l'ho già apprezzata ne "L'amante della regina vergine" e con questo libro l'ho apprezzata ugualmente se non di più.
Ho letto molte critiche e molti giudizi positivi il che mi ha portato a credere che questo è un libro che ami o che odi e io rientro nella prima categoria.
Coloro che criticano questo romanzo lo fanno quasi prettamente perché non apprezzano le libertà storiche che la Gregory si è presa cambiando alcuni eventi della storia ma sinceramente se volevo leggere  il tutto spiattellato come era accaduto mi compravo un saggio non un romanzo storico, capisco che ci sono alcuni eventi  che cozzano con uno scorrere  fluido e allora si adoperano determinate scelte.
La protagonista, tale Elisabetta, è una donna che vuole apparire docile ma che in realtà è una bella arrivista, passa da palo in frasca  come più le conviene, da Lancasteriana convinta non ci pensa due volte a diventare yorkista per  sposare quello che è Re Edoardo IV. 
Sacrifica la vita stessa dei suoi figli per non rinunciare al trono e lasciarlo in mano al tanto odiato Riccardo III fratello del Re nonostante decanti il suo amore per loro in ogni momento.
In questo romanzo presente è l'elemento magico che tanto odio ma che è stato padroneggiato con maestrai tanto da non trovarlo fastidioso ma bensì piacevole. Secondo infatti alcune leggende Elisabetta di Woodville discende dalla dea dell'acqua Melusina e in quanto tale può padroneggiare questo elemento a suo favore come una vera strega.
Sono un po' infastidita solamente dalla visione che viene data di Edoardo. Secondo questo racconto i protagonisti si sono sposati per amore, Elisabetta decanta le qualità di marito di Edoardo tutto il tempo, quando a metà del romanzo come se niente fosse comincia a parlare di tutte che le zocc** ehm coff coff le giovani pulzelle che Edoardo tranquillamente si portava a letto. bah contenta lei.
Non c'è niente da dire la Gregory scrive bene, molto bene ti fa bere una storia in pochi giorni e ti fa venire voglia di continuare. Già in mio possesso è il secondo volume, speriamo di non rimanere delusa.

Philippa Gregory, scrittrice e giornalista radiotelevisiva, è laureata in Letteratura settecentesca all'Università di Edimburgo e vive nel Nord dell'Inghilterra con la famiglia. Per Sperling & Kupfer ha pubblicato tutti i romanzi della serie dedicata ai Tudor, tra i quali L'altra donna del re, con il quale ha vinto nel 2002 il Parker Romantic Novel of the Year Award e da cui è stato tratto l'omonimo film con Scarlett Johansson e Natalie Portman. 


venerdì 15 giugno 2012

Le favole di Isabella - Franco Zizola

TRAMA:La storia di una protagonista del Rinascimento: Isabella Morra, poetessa lucana entrata a pieno titolo nella storia della letteratura italiana. Il ritratto di una nobile figura femminile che affronta con coraggio il proprio tempo, scegliendo di vivere nel nome dell'arte e della cultura in un'epoca in cui essere donna significava sottomettersi e in qualche modo essere schiave del volere degli uomini. La storia di Isabella fornisce all'autore anche l'occasione per mettere in evidenza la bellezza del paesaggio lucano, la sua antica storia risalente ai primi coloni greci, le sue tradizioni, attingendo a fonti storiche e documenti inediti. La Poesia e l'Arte diventano in questo romanzo gioia, salvezza e fonte di riscatto di fronte alle avversità della vita.


PUBBLICATO DA: Casa editrice Lunargento; pag 272


VOTO:8


GIUDIZIO: Il mondo in cui sono giunta a conoscenza di questo libro è particolare. Un bel giorno apro la mia casella di posta e trovo un email della casa editrice lunargento che mi chiede di scegliere uno tra i libri propostomi  per recensirlo e avviare una piccola collaborazione. Ovviamente per un blogger letterario non c'è niente di meglio che ricevere proposte simili così non ci ho pensato due volte ad accettare la loro proposta e  scorrendo la lista di libri mi sono lasciata incuriosire da "Le favole di Isabella".
Una volta arrivatomi ho preso nota della copertina essenziale e sono andata avanti aprendo le prime pagine immergendomi nella storia (non sono una che giudica il libro dalla copertina).
Devo ammettere che all'inizio della lettura mi sono trovata un po' spaesata e confusa da questo stile di scrittura che mi ha catapultata nel romanzo senza farmici capire niente. Lo  stile di scrittura particolare mi ha mantenuta estranea senza farmi diventare un tutt'uno con la storia stessa, La narrazione era poco approfondita lo scrittore faceva passare il lettore da palo in frasca senza soffermarsi su niente in particolare,background storico,protagonista o personaggi di contorno. Inizialmente non si capisce lo scopo del libro. Perché l'autore lo sta scrivendo? per narrarci la storia di Isabella? allora perché non prova a dare una parvenza di profondità a questo personaggio?
Ecco questo è quello che pensavo fino al capitolo 9 tuttavia mi sono ricreduta una volta superato questo scoglio. Una volta abituatami allo stile di scrittura  e una volta che lo scrittore si è concentrato sulla protagonista e una volta addentratici nella vita di questa poetessa talentuosa realmente esistita mi sono immedesimata in lei.
Isabella deve essere stata una donna dalla grande intelligenza, molto colta e sensibile, tenuta a catena corta dai suoi stolti fratelli, bifolchi e incapaci di accettare la superiorità culturale di una donna, cercando di distruggere quanto di buono ci fosse in lei punendola per aver amato la vita.
Lo scrittore nel corso della storia ci mette a conoscenza con incredibile precisione e cura  della Isabella fragile,rinchiusa in una vita troppo stretta e bigotta per una giovane donna che voleva solo potersi esprimere attraverso i versi di una poesia,versi nei quali si sentiva se stessa.
Il linguaggio è arcaico al punto giusto tanto per rimane fedele allo stile linguistico delle poesie di Isabella che vengono riportate nel libro nei capitoli e che sono toccanti e bellissime.
Ciò che riesce particolarmente bene a Franco Zizola è il far capire ciò a cui le donne dell'epoca erano costrette a sottostare, le angherie e i torti subiti dalla madre Luisa e dalla stessa Isabella da parte di uomini stolti e animali che del raziocinio e buon senso possedevano ben poco, gli stessi uomini che facevano parte della loro famiglia.
Le donne erano buone solo per sfogare i bassi istinti sessuali e per fare da serve agli uomini, mai una buona parola o un gesto d'affetto. Il linguaggio infatti di questi uomini è scurrile e volgare, scelta a mio dire consapevole di Zizola come a voler rimarcare la differenza culturale e intellettuale tra quelle che nobili lo erano davvero (Isabella, la madre ecc) e quelli che nobili lo erano solo di nome.
E alla fine quando giunge l'ora di Isabella trucidata per mano dei suoi zii e fratelli, ho pianto. Zizola ha dipinto perfettamente la scena nella mia mente e sapere che è avvenuta davvero,nella realtà, mi ha dato il colpo di grazia scossa dalla profonda ingiustizia di quell'evento. Un anima così dolce, così poetica cosi pura,  insozzata e stroncata da quelle bestie.
Che dire quella di Isabella è una storia che VA CONOSCIUTA.
Consiglio vivamente la lettura di questo libro, spendete qualche soldo per conoscere la sua storia, per far si che il suo ricordo non muoia mai.

venerdì 25 maggio 2012

Il diario proibito di Maria Antonietta - Juliet Grey

TRAMA:Vienna nel XVIII secolo è una delle città più affascinanti e ricche d'Europa. Maria Antonietta, la giovane arciduchessa d'Austria, è cresciuta qui, assieme a fratelli e sorelle, nel lusso più sfrenato e nella magnifica opulenza della corte imperiale. La sua è una vita fatta di balli, ricevimenti, feste; i suoi amici sono nobili e re, i suoi parenti decidono i destini di interi popoli. Ma quella esistenza idilliaca è solo una menzogna, l'immagine di felicità e perfezione che la circonda non è che un vuoto inganno. Sua madre, la terribile imperatrice Maria Teresa, è pronta a sacrificare persino i figli pur di soddisfare la sua sconfinata ambizione. E ben presto, per la giovane principessa, il tempo delle scintillanti serate di gala e dei magnifici banchetti finisce: le logiche del potere la obbligano a sposare un ragazzo goffo e scontroso, il futuro Luigi XVI, e a partire per la Francia. E la strada per diventare regina è lunga e disseminata di pericoli: nessuno è al suo fianco per aiutarla ad affrontare gli intrighi e le gelosie di corte, i nemici interni ed esterni, la rivoluzione. Maria Antonietta è sola, e ha un compito troppo grande per lei. Il ritratto vero e appassionato di una donna che è diventata una leggenda nera, che ha suscitato odio e invidia, e ha contribuito a cambiare il corso della Storia.


PUBBLICATO DA:Newton Compton 2011, 374 pag.


VOTO:8


GIUDIZIO: Devo ammettere  che il titolo di questo libro"Il diario proibito di Maria Antonietta"  mi ha fuorviata, innanzitutto perché mi aspettavo una forma di scrittura appunto in stile diariesco poi perché mi aspettavo che venissero trattati i temi più scabrosi della vita della più famosa regina di Francia.
La storia viene raccontata sotto forma di fasi dalla voce narrante della protagonista in una versione si sentimentale ma anche veritiera, che mostra quanto l'autrice si sia dannata l'anima per informarsi riguardo ogni minimo dettaglio. Ho gradito molto tutto il pacchetto anche se lo scorrere degli eventi era lento. Ma nonostante la abbia apprezzata e gustata in questa storia di scabroso e proibito c'era ben poco se non i goffi tentativi della giovane Antonia di consumare il matrimonio con il delfino di Francia, Luigi Augusto.Credo che questa sia stata una trovata pubblicitaria per invogliare i lettori a comprare il libro.
L'unica cosa che tuttavia alla fine mi ha davvero delusa è stata la conclusione della storia ossia con la morte di Luigi XIV e la salita al trono della giovane coppia. Mi ero sorbita con lentezza tutto il racconto per poi nemmeno arrivare alla ghigliottina? ma il tutto ha assunto un senso quando ho scoperto che questo è stato il primo  di una serie composta da tre volumi. La storia di Maria Antonietta sarà allora trattata nella sua interezza e mi pare sia giusto così. La cosa che mi ha spinta a dare un otto è stata la bravura della scrittrice a dare una forma più umana e comprensibile a quella che è stata una regina così odiata.