domenica 17 febbraio 2013

Un uomo da odiare - Miriam Formenti


Sono lieta finalmente di recensire un vecchio capolavoro di Miriam Formenti "Un uomo da odiare".
Il libro  è uscito al modico prezzo di 3,99 e qui di seguito vi pubblico la trama e il booktrailer consigliandovi caldamente di acquistarlo e leggerlo. A breve uscirà la recensione del blog!

TRAMA :Le guerre tra Federico I di Svevia e i comuni lombardi fanno da sfondo a una storia d'amore e di odio fra una giovane nobildonna milanese, ormai considerata solo merce di scambio, e il barone svevo a cui è stata donata. Lui desidera essere amato, lei vuole soltanto odiarlo. 
Un romanzo ricco di avvenimenti nel quale si intrecciano le vite di conquistatori e vinti, con i loro sogni e le loro vendette.

PUBBLICATO DA: Amazon (ed 2013) pag. 251 / 3,99 €

VOTO: 8/10

GIUDIZIO: Ho desiderato molto questo libro sin da quando ne ho vista la riedizione ad opera di amazon, cosi quando qualche giorno fa mi è arrivato il Kindle fire (il kindle basic mi è stato rotto da mio padre un mese fa sigh)non ho perso tempo e l'ho immediatamente comprato. La storia parla di Regina, ragazza che diventa una prigioniera di guerra quando il suo castello nei pressi di Milano viene conquistato dagli svevi al servizio di Federico I. Il periodo storico è meraviglioso, siamo in pieno medioevo quando i comuni italiani fanno sentire la propria voce e si ribellano al sacro romano impero. Ed è qui che prende luogo la storia. Il protagonista maschile è ben caratterizzato come quello femminile, questo è il grande pregio di Miriam Formenti. I suoi protagonisti non sono solo o buoni o ribelli o sagaci, ma hanno in se caratteristiche oscure e tratti positivi che li rendono incredibilmente realistici. Regina è una ragazza che è sì forte e indipendente ma che sa anche quando abbassare la testa nel momento di bisogno, non è solo orgogliosa anzi si rende conto quando sbaglia ed è tormentata dal dubbio, la sua è un immagine di giovane donna che comincia ad amare un suo nemico ed ha paura di quello che questo possa significare, mentre Stephen è un uomo duro ma che rimane immediatamente affascinato dalla bella Milanese, alterna sentimenti d'amore nei suoi confronti a sentimenti di rabbia e odio, ma nel momento in cui lei ha più bisogno sa donarle amore senza remora.
Ho amato questa storia che è si tanto sofferta ma proprio per questo è intrisa di realtà e umanità. Lo stile narrativo è incredibilmente fluido e corposo allo stesso tempo, l'ho letto in poche ore tanta era la voglia di andare avanti.
La signora Formenti ha inserito all'interno tanto pathos e dolore e quando alla fine si giunge all'ultima riga si abbandonano i protagonisti con rimpianto e con una domanda: Cosa succederà quando nuove guerre saranno all'orizzonte? Come affronteranno queste difficoltà con una famiglia? Il ritorno in battaglia, l'attesa prima di una guerra e nuove avventure... A mio giudizio sarebbe veramente interessante conosce il seguito della storia in quanto questi protagonisti hanno veramente molto da dare. E allora domando alla signora Formenti: Ma un sequel è proprio da escludere???



  
QUI per acquistare il libro

sabato 16 febbraio 2013

Ossessioni - Andrea Marzola


OSSESSIONI
Andrea Marzola – Prospettiva Editrice (2012) – 72 pp.

Il libro è una raccolta di quindici racconti che parlano appunto di ossessioni. A parte il primo diviso in tre parti, gli altri sono principalmente brevi dialoghi di poche pagine. Personalmente,  mi è sembrato di leggere una brutta copia di “Brevi interviste con uomini schifosi” di David Foster Wallace, del quale però non ho ritrovato il fascino.
Per dare un giudizio bisogna tenere ben presente che si tratta di un’opera prima di un novello scrittore, ma tuttavia questo testo non è di facile lettura. Trovo che sia veramente difficile capire che cosa l’autore ci voglia comunicare, a parte una visione della vita e del mondo molto nichilista; sempre ammesso che veramente ci voglia comunicare qualcosa attraverso queste poche pagine. La copertina inoltre è a dir poco angosciante, e non invoglia di certo all’acquisto, per non parlare poi del prezzo che, secondo il mio personalissimo giudizio, è il suo colpo di grazia, soprattutto in tempo di crisi come quello che stiamo vivendo.
Piuttosto vorrei consigliare all’autore di concentrarsi sulla stesura di un romanzo vero, con dei personaggi caratterizzati in modo più approfondito e magari meno inclini al suicidio.

VOTO: 0/10.





venerdì 15 febbraio 2013

C’è amore nell’aria – Quattro romantiche storie d’amore


Sono molto contenta di tornare a ospitare nel blog una conoscenza della quale mi vanto con piacere e scrittrice di indubbio talento. Quella che ci presenterà oggi a parole sue è il libro "c'è amore nell'aria" una raccolta di quattro brani ognuno che porta il nome di un autrice diversa (fra cui appunto Monica)  e che trovo davvero interessante. Buona lettura!

C’è amore nell’aria – Quattro romantiche storie d’amore
di Monica Lombardi, Giulia D’Alessandro, Miriam Tocci e Maria Cristina Robb

La stagione dei glicini, La musica del cuore, Backstage in love, Un amore sui pattini. L’amore è sguardi, parole, musica, profumi. Difficile contenerlo, difficile definirlo, lo porta il vento, lo trasportano le note di una canzone. Sconfina, sbaraglia, soffia, conquista. Può essere ovunque: sul palcoscenico di un teatro, su una pista di gara, può aspettarti fuori dalla porta di casa o celarsi in un dipinto. Basta saperlo vedere, basta saperlo ascoltare. Perché c’è amore, nell’aria.

Ciao!
Sono Monica Lombardi, una delle autrici di “C’è amore nell’aria”.
Questa è la seconda avventura con Spinnaker DGbooks, la costola digitale dell’editore con cui pubblico anche la mia serie rosa-crime, e come per la prima abbiamo lavorato con grande entusiasmo.
In Love at Christmas, la nostra raccolta natalizia, avevamo riunito tre racconti a cui stavamo già lavorando e il caso, o un tocco di magia natalizia, chissà, ha voluto che risultassero alla fine molto assonanti tra loro: tutti e tre narravano la storia di un amore che ha una seconda possibilità.
Questa volta abbiamo voluto scegliere un leit motif dall’inizio e – più leit motif di così! – ci è venuto in mente il brano “Love is in the air”, c’è amore nell’aria. Come nei giochi di parole in cui devi costruire una frase attorno a un termine, ciascuna di noi ha costruito una storia attorno a questa frase. Ne sono venuti fuori quattro scenari molto diversi ma ugualmente romantici. Duecento pagine di amore, ferito, timoroso, rischioso o apparentemente impossibile, ma sempre vincitore.
Perché l’amore “sconfina, sbaraglia, soffia, conquista” ;)
Buona lettura!




La stagione dei glicini
di Monica Lombardi
Una donna irraggiungibile, un amore che si cela in un dipinto
“Il glicine era un tripudio di viola sui tralicci della veranda. Annelise inspirò a fondo, beandosi del suo profumo, cercando di ripetersi, come un mantra, che un bacio non era poi così importante. Un solo bacio non poteva avere cambiato tutto. La sua percezione di quella casa, persino di quel profumo a lei così familiare. Tutto.”

La musica del cuore
di Giula D’Alessandro
L’amore può travolgerti con uno schianto e rapirti sulle note di una melodia
“Era matto se il solo pensare a lei gli faceva quell’effetto.
Le otto. Solo un’ora e avrebbe cominciato il turno ma poteva permettersi cinque minuti per ascoltare la musica, quella musica.
Si lasciò cadere sul divano, abbandonò il capo all’indietro e chiuse gli occhi.”

Backstage in love
di Miriam Tocci
Dietro le quinte di un amore che brilla di note e musica
“L’amore era nell’aria ogni volta che si trovavano vicini. L’aveva sentito anche poco prima al pub e giù in strada, quando lei lo aveva respinto chiudendogli in faccia ogni spiraglio.
Stupido Amore, perché insisteva?”

Un amore sui pattini
di Maria Cristina Robb
Quando l’amore corre adrenalinico sulle ruote dei pattini
“Le braccia di Michael la cingevano, le mani la sfioravano, il corpo la accarezzava. Nel cuore di Melany si accese una fiamma e il calore incominciò a salirle fino al cervello. Ogni volta che la sollevava, le sue mani tracciavano sentieri di brividi lungo il corpo, ogni volta che i volti si avvicinavano, le labbra la sfioravano in un gioco seduttivo che le fece rombare il cuore fino a sovrastare anche il suono della musica.”


Le autrici

Monica Lombardi
Monica ama i suoi figli, le patatine, i thriller, i paesaggi sconfinati e il caffè. Raccontare storie è qualcosa che fa e vuole fare da sempre. Odia doversi alzare presto la mattina, camminare coi tacchi, il pesce con le lische e qualsiasi tipo di frattaglie.

Giulia D’Alessandro
Giulia ama i gatti, il mare e i temporali. Va a dormire tardi e si sveglia presto la mattina, scrive a ogni ora del giorno e della notte da quando aveva sette anni, adora la fantascienza e i romance ambientati nei grandi spazi dell’ovest americano. Non fuma, non beve alcolici ma è drogata di cibo messicano.

Miriam Tocci
Miriam ama i libri e la musica, scrive e canta da quando era bambina e non smetterà mai di farlo. Ama cucinare, ha una vera passione per il cioccolato e i cibi esotici e non riesce a iniziare la giornata senza caffè. Due figlie e due grossi, affettuosissimi cani riempiono la sua casa. Odia le borse troppo piccole e le scarpe basse, non sopporta di arrivare in ritardo e la sua vita è una continua, folle corsa.

Maria Cristina Robb
Maria Cristina è di origini irlandesi, ama la buona compagnia soprattutto attorno a una tavola ben imbandita. Ha la casa piena di libri e non riesce a smettere di comprarne. Scrive a mano e poi ridigita al computer e aspetta il giorno in cui suo marito le porterà il caffè al suo tavolo di scrittura e la sveglia non suonerà più alle 5,30 del mattino.



mercoledì 6 febbraio 2013

Lo straniero che venne dal mare


TITOLO ORIGINALE: Swept from the Sea

REGIA DI: Beeban Kidron

GENERE: Drammatico

PAESE E ANNO: Canada, 1997

VOTO: 9


TRAMA:Un racconto di solitudine e straniamento dalla società scritto e firmato da Joseph Conrad nel 1901 si trasforma in un film di grandi sentimenti, emozioni e paesaggi. Un film sicuramente drammatico, ma non per questo meno emozionante o indimenticabile.
Non voglio fare adesso un’analisi del racconto in sé, di quanto sia stata fedele la trasposizione cinematografica o meno, ma sicuramente mi ha stupito non averne sentito parlare prima.
Spassionatamente è una storia davvero deprimente: un giovane russo, Yanko (Vincent Perez), sta navigando verso le Americhe, quando una tempesta rovescia la sua nave sulle coste del Kent, e lui è l’unico sopravvissuto (e già qui le premesse sono quello che sono). Non sa una parola di inglese, viene considerato un pazzo, un mentecatto, e viene maltrattato, sfruttato e picchiato. Insomma, lo straniero in terra straniera isolato da tutti, tranne che da una ragazza di nome Amy Foster (Rachel Weisz), unico essere umano che gli dimostra cortesia e umanità. Anche Amy è un’emarginata, considerata da tutti diversa e sicuramente strana. La giovane ama i doni del mare, quello che l’oceano le porta, tesori meravigliosi e strani, tesori come il Yanko.
Dopo quello che, almeno a me, sembra un tempo decisamente lungo, il medico del paese, unico personaggio colto con la mentre più aperta rispetto ai rozzi e superstiziosi paesani, intuisce che il ragazzo non è mentecatto, ma semplicemente straniero. Così poco alla volta gli insegna l’inglese e i sentimenti di Yanko per Amy possono essere espressi.
Tuttavia, pur avendo superato finalmente la barriera linguistica, rimane il problema dell’ignoranza dei compaesani che non solo con malignità ma con crudeltà e cattiveria smisurate, si impegnano attivamente nella distruzione dell’esistenza di Amy e Yanko, quando tutto ciò che chiedevano era di essere lasciati in pace a vivere le loro veramente semplici esistenze insieme. La storia è difficile, come la vita è malevola talvolta, solo che, nel momento che cattiveria e difficoltà di mescolano alla crudeltà dovuta all’ignoranza e all’egoismo, non esiste speranza di lieto fine e anche una semplice malattia può portare alla tragedia.
Non c’è lieto fine in questa storia, solo schiettezza e una cruda realtà. E tuttavia ho trovato delle verità incredibili, come quella espressa in chiusura dal medico che finalmente capisce, e aiuta gli spettatori a comprendere che quello che noi abbiamo visto come un dramma perché è finito, per chi l’ha vissuto è stata semplicemente una gioia che sia esistito.

RECENSIONE:In questo film ho visto l’Inghilterra dell’Ottocento, come credo l’abbiano vista coloro che l’hanno vissuta. Non mi riferisco ai pochi ricchi o alle grandi città, ma alla chiusura e alla piccolezza, in più di un senso, dei paesini isolati, dove i confini del paese erano, per moltissimi, i confini del mondo.
Non è la classica storia d’amore, tantomeno il racconto che si conclude in “vissero per sempre felici e contenti”, e tuttavia è una delle storie d’amore più belle che abbia mai conosciuto. Non c’è il lieto fine, mi pare di averlo chiarito ampiamente, e ogni volta che l’ho visto ho pianto di cuore. Ma non per la conclusione in sé, quanto per la felicità che hanno vissuto, anche nella loro estrema difficoltà e povertà, i due protagonisti.
Quando un uomo, mentre sta morendo da solo in una casa fatta veramente da quattro pareti e niente altro, trova la forza di credere e dire al suo amore “ricorda che siamo i più fortunati”, ci si pone delle domande e, magari, ci si rende conto quanta importanza si dia, spesso senza accorgersene, alle cose sbagliate.





lunedì 4 febbraio 2013

L'atlante di smeraldo - John Stephens


TRAMA: È la notte di Natale e Kate avrebbe voluto rimanere sveglia, ma i suoi occhi di bambina alla fine si sono arresi al sonno. Sono le mani di sua mamma a scuoterla e svegliarla di colpo: sta succedendo qualcosa. Qualcosa di brutto. Kate ha solo quattro anni, suo fratello Michael due, Emma è appena nata. Questa è l’ultima volta in cui vedranno i loro genitori. Dieci anni e moltissimi orfanotrofi dopo, i tre fratelli si imbarcano per quello che pare sia l’ultimo istituto disposto ad accoglierli: Cambridge Falls. Ma quando arrivano nella enorme casa tutta sbilenca, piena di torri, sotterranei e sale colme di bizzarrie, molte sono le domande che si affacciano alla loro mente. Come mai non ci sono altri bambini? Chi è l’enigmatico dottor Pym, il direttore di quello strano orfanotrofio? E soprattutto, cos’è quell’inquietante libro dalle pagine bianche e dalla copertina verde che sembra brillare di luce propria nel buio della camera segreta? Questa è la storia di Kate, che da sempre si prende cura dei fratelli, aggrappandosi alla disperata certezza che un giorno i suoi genitori torneranno a prenderli. Questa è la storia di Michael e della sua passione per le storie fantastiche. Questa è la storia della piccola Emma, che sembra non temere niente e nessuno al mondo ma ha nel cuore la paura più grossa di tutte: quella di perdere i suoi fratelli. Questa è la storia di tre bambini inseguiti da un potere oscuro e minaccioso. Questa è la storia di tre ragazzi e del libro che cambierà per sempre il loro destino.


PUBBLICATO DA: Longanesi, 464 pagine - € 4,99


VOTO: 6,5/10


GIUDIZIO: Ed ecco che, dopo tanto tempo, mi sono ritrovata a leggere un fantasy che mi ha lasciata abbastanza entusiasta di averlo letto.
La storia inizia con la presentazione di tre bambini, che sono fratelli, e della loro difficile vita trasmettendo una nota malinconica fin dalle prime pagine della lettura. I tre fratelli girano da un orfanotrofio all’altro, finchè non trovano quello “speciale” ed è da qui che il racconto prende un’altra piega, diventando più accattivante e ricco di particolari. Si susseguono diversi momenti in cui i protagonisti incontrano soggetti bizzarri, alcuni buoni e altri meno, finchè non arrivano a ciò che tanto desiderano. Ovviamente tutto ciò contornato da battaglie, aiuti e dolore.
Il libro è scorrevole e l’autore è stato molto bravo a dare un senso logico a tutti gli avvenimenti facendo sì che il lettore non vada in confusione (cosa, secondo me, molto facile nei libri fantasy), quindi è stato piacevole portare a termine questa lettura.
Devo dire che non è il mio genere di lettura preferito, anche se, con i libri fantasy si può dare libero sfogo all’immaginazione e quindi mi fa piacere leggerli ogn tanto. Tra l’altro la storia in sè di questi fratellini era carina e ho apprezzato che ognuno dei tre bambini avesse una caratteristica particoalre che in un qualche modo sarebbe servita.
Traendo le conclusioni, questo libro mi è piaciuto abbastanza e lo consiglio a chi ha voglia di leggere qualcosa di leggero ma che non annoia, facendo un pò volare la fantasia.
Su questo libro ho realizzato anche una video-recensione, quindi vi lascio qui il link! Ciao!!

QUI per la video recensione


RECENSIONE DI LAFARFILLA