J.K. Rowling firma un romanzo forte e disarmante sulla società contemporanea, una commedia aspra e commovente sulla nozione di impegno e responsabilità. In questo libro di conflitti generazionali e riscatti le trame si intrecciano in modo magistrale e i personaggi rimangono impressi come un marchio a fuoco. Farà arrabbiare, farà piangere, farà ridere, ma non si potrà distoglierne lo sguardo, perché Pagford, con tutte le sue contraddizioni e le sue bassezze, è una realtà così vicina, così conosciuta, da non lasciare nessuno indifferente.
PUBBLICATO DA: Salani, 553 pag.
VOTO: 8
GIUDIZIO:Non ho mai letto nulla della Rowling, famosa in tutto il mondo per la serie di romanzi dedicati ad Harry Potter; ma a me il genere fantasy non piace. Ho scoperto questo romanzo per caso, leggendo vari siti di recensioni. Tutte quelle che ho letto lo valutavano molto bene e si diceva chiaramente che non era collegato ad Harry Potter in quanto ambientato in un paesino dell’Inghilterra ai giorni nostri. Nulla quindi a che vedere con maghi e stregonerie varie, ma pura narrativa. Pertanto mi sono convinto all’acquisto, e da subito mi sono immerso nella lettura dell’opera.
A
giudicare da quanto letto, il talento principale della Rowling sembra essere la
caratterizzazione dei personaggi. Essi sono tutti molto ben definiti, con
caratteristiche che li contraddistinguono e ben inseriti nel contesto e
nell’ambientazione del romanzo.
Esso
mette a fuoco il talento di narratrice della Rowling che ha saputo intrecciare
una trama di relazioni complessa nello scenario di un paesino di periferia
tranquillo e dove tutti si conoscono, in cui vi è fermento per l’elezione di un
nuovo consigliere locale a seguito di un decesso.
L’evento
scatenante quindi sembra essere banale e di poco conto, ma dietro esso si
nascondono intrecci di varia natura che portano il lettore da un capitolo
all’altro, trasportato dai vari personaggi tutti con la loro storia personale,
i loro pensieri e le loro debolezze. Dal “sindaco” che vive solo per la sua
città, alla moglie pettegola, al padre violento, ai sobborghi di periferia con
famiglie problematiche, alla famiglia extracomunitaria amata e odiata … ce n’è
davvero per tutti i gusti.
Non
credo che sia facile scrivere un buon romanzo di narrativa, in quanto non è un
giallo basato sulle indagini a seguito della morte dell’ex consigliere. Ma la
Rowling ha saputo circondare queste elezioni per il famoso “seggio vacante” del
titolo, con le vite dei protagonisti, ciascuno dei quali, chi per un motivo,
chi per un altro, ha la sua fetta di interesse per l’esito delle elezioni.
Ma
non è tutto, un altro punto di forza secondo me sta anche nel finale, nel
quale, una volta terminate le elezioni e tutte le vicende ad esse collegate, la
Rowling cerca di tirare le fila del romanzo con un evento sconvolgente che
obbliga moralmente tutti i protagonisti a riunirsi. Nel suo talento, la Rowling
non condanna i suoi personaggi per le loro colpe, ma offre spunti di
riflessione sulle loro azioni e modi di essere condizionati più che mai dalla propria
vita, dai loro sogni, dalla loro coscienza e ovviamente dagli interessi
personali.
Un
romanzo attualissimo e scritto magistralmente, che coinvolge il lettore nella
realtà della cittadina in cui è ambientato, a tal punto che sembra di leggere
un film.
Lo
consiglio a tutti, senza esitazione.
Sì, anche a me è piaciuto, è peggiorata un po' con la serie dei romanzi di cormoran strike però
RispondiElimina