PUBBLICATO DA: Piemme (2008) – 360pp. €18,50
VOTO: 7
GIUDIZIO:
Siamo ad Harlem in Olanda nel 1635, Wilhem Van Deruick è il maggiore di quattro fratelli di una famiglia borghese quasi ridotta al lastrico. Il padre dei quattro ragazzi, orfani di madre, decide di partire per nave verso il Brasile, per cercare fortuna nelle Colonie. Così Wilhem diventa il capofamiglia e su raccomandazione del padre, al fine di ricevere aiuto e consiglio su come guidare la famiglia, si reca da Paulus Van Bereysten, un potente nobile, amico del padre, al quale deve un favore per avergli salvato la vita in tempo di guerra.
Paulus si invaghisce di Wilhem il quale, in cambio di momenti intimi, viene introdotto nel mondo del traffico dei bulbi di tulipani. Un commercio tanto spietato quanto redditizio. Le aste dei coltivatori infatti si tengono nelle locande del paese, dove i collezionisti sono pronti a sborsare intere fortune in cambio dei bulbi più rari e pregiati.
Wilhem in poco tempo riesce ad ottenere una grossa somma di denaro dalla vendita di qualche bulbo donatogli da Paulus in cambio della sua intimità, col risultato che vede in questo commercio un guadagno facile. Da quel momento si dedica anima e corpo a questa attività, trascinando nei loschi piani di Paulus, l’intera famiglia.
Il romanzo è molto ben pensato, la lettura scorre abbastanza anche se qualche volta si incontrano termini poco conosciuti in quanto la traduzione credo che voglia rispecchiare la lingua parlata nel ‘600. La trama mi sembra sviluppata bene e trovo che questo romanzo sia interessante e valga la pena leggerlo anche solo per lasciarsi trasportare in luoghi d’altri tempi.
Tuttavia ci sono dei punti deboli: innanzitutto devo criticare il modo in cui l’autore descrive i momenti intimi tra Wilhem e Paulus. D’accordo che in quel momento storico l’omosessualità era un reato punito con la pena capitale, però se proprio se ne deve parlare, se ne parli liberamente, senza mascherare quella che è la realtà dei fatti dietro a brevi accenni timidi che sembrano scritti con imbarazzo e appaiono fuori luogo rispetto al resto del romanzo. Secondo punto critico: il finale. Arriva troppo in fretta, forse valeva la pena spendere qualche pagina in più in merito alle decisioni di Paulus. Terza criticità: il prezzo di copertina mi sembra eccessivo, anche per l’edizione rilegata. Quarta e ultima criticità: il romanzo attualmente è fuori catalogo, quindi per chi è interessato l’unica speranza al momento è quella di trovarlo usato. Non voglio scoraggiare eccessivamente questa ardua ricerca, perché sono sicuro che una volta terminata la lettura rimarrete colpiti positivamente da quest’opera.
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