martedì 11 agosto 2015

Non sei fatto per me - Marcello Signore

TRAMA: Los Angeles, dopo anni passati insieme Al e Sally si sono lasciati. Al è tornato alla sua vita fatta di ansie e frustrazioni come impiegato in un’agenzia di assicurazioni e Sally subito dopo la rottura è diventata una star della musica country famosa in tutto il paese. Ma sono entrambi infelici. E mentre Al cerca di andare avanti allontanandosi dai giornali e dalla tv che non fanno altro che parlare della sua ex, Sally inizia a convincersi sempre di più che la soluzione a tutti i problemi che derivano dalla sua improvvisa popolarità sia quella di tornare con Al. Quando entrambi si accorgeranno che pur andando nella stessa direzione non riescono ad incontrarsi, capiranno forse di non essere fatti l’uno per l’altra.

PUBBLICATO DA: Autopubblicato su Kindle Store -  Pag. 63 / 3,00 €

VOTO: 4/10

GIUDIZIO: Per  la prima volta nella mia vita ho acquistato un libro a scatola chiusa, senza leggere la trama né altre informazioni e  aimé  ho commesso un grande errore. Si lo so lo so, il mio è stato uno sbaglio  da novellina, mai fidarsi ciecamente di uno scrittore del quale non si è letto nulla, ma che dire errare è umano. Premetto che seguo l'autore, tale Marcello Signore, sulla piattaforma di Youtube essendo lui un vlogger di professione, sicché quando ha cominciato a starnazzare in numerosi video dell' uscita di questo libro non ho resistito e spinta dalla curiosità l'ho comprato.  Beh l'ho finito in un'ora (tecnicamente 59 minuti stando a quanto detto dal mio fidatissimo Kindle) e oltre a rimuginare parecchio sull'uso improprio della parola "romanzo" per un opera composta da una storyline tanto breve, sono rimasta per così dire, con l'amaro in bocca.
Mi aspettavo di più... in tutti i sensi: Un maggiore approfondimento psicologico dei personaggi che non prendono mai realmente vita; una descrizione decente di  cose e luoghi che sembrano in realtà esistere solo in un cyberspazio bidimensionale dove non si vede nulla,descrive nulla ne tanto meno compare nulla, ma soprattutto mi aspettavo  un po' più di azione. Ebbene si, fondamentalmente questo romanzo è un insieme di sproloqui  ripetitivi e monotoni di personaggi che in realtà non fanno niente e non sono inseriti nemmeno in situazioni di vita reale. Si trovano in quel luogo o in quell'altro luogo, e  non succede un benemerito nulla.
La sintassi lascia parecchio a desiderare , è caotica, confusionaria e un bel  po' raffazzonata con un linguaggio volgare a volte totalmente gratuito. L'alternarsi cronologico degli eventi va a farsi benedire già dopo le prime pagine tanto che non si capisce quasi più se  ci si trovi nel presente o nel passato, e l'alternarsi dei narratori non ha un minimo di equilibrio. 
Tralasciamo poi il finale buttato lì all'improvviso che ci fa vagare  sperduti in una nebbia pasticciata. Peccato, avrebbe potuto essere quel tocco interessante e inaspettato che avrebbe risollevato  le sorti di questo romanzo spoglio  e  che, invece, viene lasciato  incompiuto e fine a se stesso.
Che dire...sconsigliato!


D.d.R. Avrei voluto avere il piacere di ospitare l'intervista dell'autore per poter così comprendere meglio la sua opera e sopratutto capire  quali erano state le sue intenzioni nello scriverla, ma purtroppo non ho mai ricevuto indietro le risposte inviategli. 




6 commenti:

  1. Anch'io ho inviato delle domande a Marcello (pur avendo delle scadenze che gli avevo comunicato) ed ho ricevuto le risposte solo dopo molto tempo e numerosi solleciti. Una volta pubblicata l'intervista non l'ha mai condivisa o altro... (nemmeno un ringraziamento in privato e cose educate di questo tipo).

    A livello umano mi ha deluso moltissimo. Sono molto d'accordo con la sua recensione, specie per quanto riguarda lo 'spazio/tempo' la sintassi e alcuni errori grammaticali che uno 'scrittore' non dovrebbe mai fare.

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    1. si esatto anche io avevo preso accordi con lo scrittore per un intervista, gli avevo cosi inviato le mie domande due mesi fa ma non ho mai ricevuto risposta, che dire decisamente maleducata come cosa, peccato per lui che avrebbe potuto giustificare le sue "scelte" letterarie

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  2. Ciao! Innanzitutto ti ringrazio per la recensione. Ti consiglio di correggere solamente i numerosissimi errori di grammatica che ci sono dentro! Un semplice documento di Word ti potrebbe aiutare ad usare gli apostrofi, le congiunzioni e a saper perlomeno distinguere i maschili dai femminili. Lo dico per te, perché è veramente triste vedere un testo scritto in maniera tanto sgrammaticata, e se proprio qualcuno vuole "tirare delle pietre" parlando di fantomatici errori all'interno di un romanzo, dovrebbe almeno essere inattaccabile da quel punto di vista.

    Per quanto riguarda la lamentela sia tua, che della tua "collega" nel commento precedente, mi rincresce veramente vedere così poca professionalità da parte di entrambe. Da parte tua, considerando che secondo te io avrai avuto la grande occasione di poter "difendere" la mia opera da una recensione sgrammaticata e senza alcun tipo di senso (insomma, un po' come il mio libro, no?); e da parte di Valentina Gambino (qui "Anonimo") che da "giornalista", nonostante abbia ricevuto le sue risposte dopo un po' di tempo (di certo non mesi) e con la quale IN PRIVATO ho già parlato, spiegato le mie ragioni, e fatto abbondantemente mea culpa per il ritardo; si permette di scrivere pubblicamente un commento come quello che segue.

    Alla signora Gambino, oltretutto, vorrei ricordare che:
    - la condivisione non è obbligatoria, i nostri social non sono spazi di rassegna stampa, e sarei stato felice di condividere l'intervista (come ho fatto in passato con altre) nel caso in cui fosse stata rilevante per tutti i miei followers (l'ho comunque twittata, anche questa si chiama condivisione)
    - è sicuramente molto più scorretto venire a commentare pubblicamente su un forum in forma "Anonima" che mancare una consegna. Ho lavorato "dall'altra parte" anche io per anni, ho avuto persone più o meno note che hanno mancato consegne, interviste in diretta tv DIECI MINUTI PRIMA della messa in onda (e non il venerdì per il lunedì), o che non si sono presentate a registrazioni programmate da mesi. Sono rimasto sì deluso, ma da professionista non me sono mai lamentato pubblicamente sulle loro pagine cercando una sorta di "vendetta" mediatica, facendo comunella con altri colleghi delusi dallo stesso atteggiamento (o simili). Insomma, comportarsi in maniera poco professionale a tua volta, non ti rende migliore di chi non ti invia il materiale promesso.

    Vi auguro il meglio e...Arianna, per favore, correggi almeno gli errori di ortografia in questa recensione! Sono inguardabili (un po' come il mio libro, no?) ;-)

    Saluti,
    M.

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    1. Marcello, il mio stato 'anonimo' non era voluto. Ero semplicemente lontana dalla mia postazione consueta. Dopo aver pubblicato l'intervista ti ho anche scritto privatamente, spiegandoti la mia delusione, ma tu non mi hai mai più risposto. Cosa avrei dovuto pensare?

      Il libro purtroppo non mi è piaciuto (non si può piacere a tutti Marcello) e l'intervista è nata prima di averlo letto per intero e sulla 'fiducia' volevo intervistarti. Dovresti semplicemente imparare ad accettare le critiche, specie con il lavoro che fai. Io mi 'permetto'? Perché non posso? Ho raccontato bugie? Ho scritto la verità, senza nessuna alleanza di sorta, ho semplicemente condiviso il mio stato d'animo nei tuoi confronti: delusione.

      Non l'ho fatto su Amazon perché trovo decisamente crudele la roba delle 'stelline' le recensioni negative e tutta quella storia a seguire, quindi ho voluto condividere la mia esperienza qui, cosa ho fatto di male? Quello che più mi colpisce è il tuo intervento dopo il mio commento e quello dell'autrice del blog (che ancora non ho letto perché di getto sto scrivendo a te), in quanto, ogni volta che ti viene mossa una critica non riesci ad accettarla e devi immediatamente replicare ovunque sul web.

      Sei ancora molto giovane Marcello, questo lo capisco, ma non comprendo la tua 'facciata' da ragazzo think positive quando dentro - a volte - sei mosso da altri sentimenti ostili. Goditi quello che stai faticosamente ottenendo solo con le tue forze e investi sulle tue idee.

      Saluti a te, buona giornata!

      p.s: io non sono (ancora) una giornalista, cerco sempre di non attribuirmi 'ruoli' che non mi competono (al momento).

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    2. Io non ho contestato il contenuto della recensione, anzi, l'ho anche ringraziata per il suo contributo. L'ho semplicemente invitata a correggere gli orrori di ortografia presenti, così da poter essere meglio del sottoscritto. Che non si possa piacere a tutti è scontato, come ho sempre detto, ragion per cui il mio dispiacere e la mia replica non erano sul contenuto del libro (se rileggi il mio commento, non nomino il romanzo in nessun modo) ma più sul vostro atteggiamento altamente poco professionale. Soprattutto il tuo. E mi spiace dirti che i giornalisti, quelli veri, non si mettono a parteggiare con 14enni online perché "deluse" dai loro beniamini, o intervistati. La verità è che spesso voi pensiate di poter scrivere quello che volete, e quando vi arriva una risposta sensata come la mia, la buttate subito sotto il "non accetta le critiche", e se non risponde invece "se la tira", non va mai bene niente se non un "pat pat sulla spalla", che poi paradossalmente è lo stesso di cui "accusate" me!

      Il libro non ti è piaciuto? Me ne dispiaccio, ma fa niente (un'altra cosa è scrivere che è pieno di errori di sintassi, cosa NON VERA). Cos'è che vi disturba tanto quando qualcuno interviene per rispondere alle critiche che gli vengono mosse? Oppure il diritto di replica spetta solo agli "utenti" e non anche a noi creatori di contenuti?

      In bocca al lupo per tutto,
      M.

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    3. ciao Marcello, ti ringrazio per l'intervento. Innanzitutto ti ringrazio per avermi dato della quattordicenne essendo io,purtroppo, vecchietta. Per quanto riguarda le critiche alla mia grammatica posso darti ragione, del resto io scrivo recensioni su un blog gratuito e nessuno paga per leggere un articolo dove sono presenti degli errori. Per quanto riguarda il contenuto della recensione tuttavia credo di essere stata piuttosto chiara ed educata nel dire che a mio giudizio il libro non aveva senso ed era povero di contenuti. Mi spiace di essere in disaccordo, proverò lo stesso con il tuo libro "padre a tempo indeterminato" e continuerò con piacere a vedere i tuoi vlog parigini che tanto apprezzo. Un bacio e buona fortuna.

      p.s: Mi spiace davvero di non aver ricevuto l'intervista in risposta, di certo avrebbe dato una visione più completa della tua opera.

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