E' il 18 giugno 2001 il giorno della prova
orale dell'esame di maturità in un liceo di Milano; anche Vitaliano Caccia un
ventenne esuberante e svogliato, aggressivo ed eccezionale deve sostenere la
prova. Vitaliano è uno studente difficile tanto che è già stata accordata tra i
docenti la sua seconda bocciatura e per questo gli è stato dato un giudizio
irrecuperabile nella prova scritta.
Nessuno però si aspetta che il ragazzo ha in
mente di compiere un gesto spaventoso, infatti, giunge davanti alla commissione
quella mattina impugnando una pistola semiautomatica, precisamente una Beretta
Centurion calibro 9 per 19, e sterminando il corpo docenti a sangue freddo e
senza emettere un fiato. Il primo colpo esplode alle 8:46 e l'ultimo solo 7
minuti dopo; restano a terra quattro uomini e tre donne.
Vitaliano però risparmia il professore di
storia e filosofia, Andrea Marescalchi, contro il quale punta solo un dito
prima di lasciare la stanza. Marescalschi, da questo momento in avanti, vivrà
un inferno interiore continuando a porsi infinite domande, tormentato dai dubbi
e dalla ricerca di una spiegazione, inoltre, vivrà sotto scorta per un'intera
estate. Il docente vuole cercare di capire perchè sia stato risparmiato dal
ragazzo e cosa significasse quel gesto fatto prima di andare via.
Nel frattempo il mondo dei media ha iniziato
a fare il suo lavoro: funerali in diretta, dolore e cordoglio di tutta la
nazione, titoli d'effetto sui giornali, talk show tutte le sere. A tutto questo
vanno aggiunti tutti gli esperti criminologi, psicologi, preti, PM ed ispettori
che cercano la risposta alla stessa domanda che si pone Marescalchi: “perchè
lui è ancora vivo?”.
Gli interrogativi che
assillano il professore sopravvissuto sono davvero tanti, a volte si maledice
perchè vorrebbe essere stato coinvolto nella strage così da non dovere essere
preda di nessun dubbio, da non dover pensare che forse non avrebbe dovuto mai
difendere Vitaliano come invece a volte faceva con ostinazione. Marescalchi si
chiede come abbia fatto a non vedere il male in quegli occhi di ragazzo, a lui
sembrava solo noncuranza e pura svogliatezza. Per il docente Vitaliano era
sempre apparso come un eroe di un romanzo russo dell'800, invulnerabile ed incorruttibile;
invece, tramite le indagini, scoprirà che era un drogato, ubriaco, violento e
pazzo.
Anche il rapporto di
Vitaliano con la ragazze viene preso in considerazione nel romanzo: lui le
amava ma non c'era rispetto in quel sentimento, lui non voleva semplicemente
stare da solo.
Tutto questo domandarsi, criticarsi ed a
volte incolparsi porterà il professore a decidere, in un primo momento, di
togliersi la vita con dei sonniferi il giorno di riapertura del nuovo anno
scolastico.
EDIZIONE:
Bompiani, 370 pp. € 10.20
VOTO:
8/10
GIUDIZIO:
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