PUBBLICATO DA: Marsilio
VOTO: 9
GIUDIZIO: L’immagine in copertina è molto banale, a giudicarlo da essa si direbbe il solito libro giallo adatto come regalo di natale, essendo uscito in Italia nel mese di novembre 2007. Di certo non si può dire che l’editore abbia puntato sulla grafica e non manca nemmeno la solita frasetta ad effetto che lo qualifica come caso editoriale per invogliare all’acquisto. Personalmente diffido molto dalla gran quantità di casi editoriali che si trovano in libreria. Difatti ho letto questo libro
solo perché è stato un regalo di
compleanno. Girandolo, sul retro si legge quella che dovrebbe essere la
“presentazione” della storia che l’autore vuole raccontare; ebbene leggendo
questa frase si capisce che non è un giallo e basta, ma piuttosto la
storia di una famiglia, per la precisione la famiglia Vanger.
Il titolo del romanzo è molto
esplicativo sul contenuto del libro, difatti come viene accennato “è una
storia lunga e cupa, di odio, liti familiari e smodata avarizia”. Tutto inizia
nel settembre del 1966, in un sabato pomeriggio di festa durante il quale
scompare la nipote del capofamiglia, l’anziano Henrik Vanger. L’evento lo
rattrista moltissimo, in quanto egli vedeva nella nipote Harriet l’unica persona in grado di
poter mandare avanti l’azienda di famiglia. Così per quasi 40 anni cerca
di trovare una spiegazione e un colpevole per gli eventi di quella triste
giornata, ma purtroppo tutte le ricerche si rivelano vane.
Qui entra in gioco il protagonista,
Mikael Blomkvist, giornalista freelance che si dedica a scandali
finanziari e politici pubblicando reportage per la rivista di cui è
co-fondatore. Henrik entrerà in contatto con l’abile giornalista e lo
convincerà ad occuparsi delle indagini per far luce sulla scomparsa di
Harriet ed avere l’occasione di pubblicare la biografia di uno dei più
potenti imprenditori del paese. Mikael non sarà solo in questa impresa, ma
verrà affiancato da Lisbeth Salander, un’eccentrica dark di professione
hacker, con un oscuro passato alle spalle.
Il romanzo è il primo capitolo della
cosidetta trilogia “Millennium”, che prende il nome dalla casa editrice che pubblica l’omonima
rivista fondata da Mikael Blomkvist. Nel progetto originale dell’autore
Stieg Larsson, erano previsti 10 romanzi, ma purtroppo è scomparso prematuramente
all’età di 50 anni in seguito ad un infarto. Dopo aver letto la trilogia
completa posso solo dire che è un peccato che l’autore non sia riuscito a
portare a termine il suo obiettivo. In realtà questo romanzo serve per
introdurre i personaggi, soprattutto quello di
Lisbeth, sul quale poi si
concentrerà il resto della storia.
Nonostante sia un volume molto
corposo, quasi 700 pagine, si legge molto velocemente anche grazie ai
ritmi narrativi e ai colpi di scena che ci riserva l’autore. L’ambientazione
è principalmente Stoccolma, città fredda e metropoli caotica, che
nonostante queste premesse, dopo aver letto il romanzo viene voglia di
visitare.
Dal libro sono già stati tratti ben
due film, il primo uscito in Italia il 27 maggio 2009 diretto da Niels
Arden Oplev, e il secondo nel 2011 diretto da David Fincher, in Italia ne è
prevista l’uscita per gennaio 2012. A chi non vuole leggere il libro a
causa dell’elevato spessore (non culturale ma volumetrico) ma preferisce
vedere il film, devo dire che non è la stessa cosa. Si sa che le
trasposizioni cinematografiche non
sono mai uguali alle storie scritte nei rispettivi libri, ma in questo
caso il problema è diverso. Secondo la mia personalissima opinione, che
può essere condivisa o meno, leggendo il libro colmo di nomi, luoghi
e riferimenti in svedese, lingua che ha una fonetica diversa
dall’italiano, secondo me se ne apprezza maggiormente il contenuto.
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