PUBBLICATO DA: Einaudi (2000) – 290 pp. € 9,30
VOTO: 7
GIUDIZIO: Questo
romanzo è composto da una serie di racconti che l’autore scrive con diversi
stili: ci sono interviste, racconti brevi, racconti e saggi. In ognuno di essi
la mente del protagonista ha un problema e l’autore tenta di mostrarne i vari
aspetti soprattutto in relazione alla società in cui viviamo. Alcuni di questi
racconti sono dei veri e propri esercizi di stile come “La morte non è la fine”
in cui l’immobilità di una situazione diventa sinonimo di calma ed eternità. Il
libro in sé è complesso da leggere, le frasi richiedono spesso una seconda
lettura e in alcune parti le annotazioni a piè pagina sono parti integranti del
racconto stesso. Credo che la recensione ideale di questo romanzo sia contenuta
nel saggio “Il dono” scritto da Zadie Smith che apre il romanzo, e che illustra
in modo chiaro la filosofia del romanzo stesso e dell’autore; pertanto qui mi
limito ad illustrare alcuni contenuti del romanzo per coloro che avranno voglia
di approfondirli ed acquisteranno il libro.
“Per
sempre lassù” che parla di un ragazzino che vuole tuffarsi da un trampolino ma
ha paura. “La persona depressa” parla di una ragazza depressa che vuole
ricevere attenzioni, ma non è capace di darne e l’epilogo del racconto è
imprevedibile quanto estremo. “Il
diavolo è un tipo impegnato” mostra come la diffidenza generale in cui viviamo
ci impedisce di donare gratuitamente oggetti che non ci servono più. “Ottetto”
è un altro esperimento molto interessante: una serie di mini quiz in cui dopo
un racconto più o meno lungo l’autore chiede al lettore la sua opinione sulla
situazione illustrata. Il più paradossale dei miniquiz è contenuto interamente
nelle note a fondo pagina e parla di come un farmacista inventa una nuova
medicina che vende su internet, ed ha talmente successo che si ritrova
imprigionato dentro la propria casa, impossibilitato ad uscirne, perché
accerchiato dai suoi clienti che lo vogliono ringraziare di persona e quindi si
sono trasferiti con camper e roulotte nei dintorni della sua casa. “Mondo
Adulto (I)” parla della vita sessuale di una giovane coppia di sposi in cui lei
si sente inadeguata nel soddisfare il marito. In “Mondo Adulto (II)”, scritto
in modo schematico e con molte parole abbreviate senza particolari descrittivi,
si scoprirà la vera causa dei problemi “sessuali” della giovane coppia di
sposini. Il secondo racconto intitolato “Il diavolo è un tipo impegnato” (da
notare l’ironia di Wallace nel dare lo stesso titolo a due racconti della
stessa raccolta), parla di come una persona che vuole fare un gesto generoso in
modo anonimo sia incapace di rimanere anonimo e non ricevere alcuna
gratitudine, così facendosi scoprire è come se in qualche modo annulli il
valore di generosità del gesto compiuto. “Ancora un altro esempio della
porosità di certi confini (VI)” in poco più di una pagina mostra come per una
coppia che divorzia, il figlio sia l’ultimo problema a cui pensare. “Sul letto
di morte, stringendoti la mano…” parla dell’odio di un padre verso il proprio
figlio fin dalla nascita. “Il suicidio come una specie di presente” parla
dell’inadeguatezza di una futura madre cresciuta nutrendo costantemente pretese
esagerate nei propri confronti. L’autore raggiunge il culmine della
sfrontatezza nella breve intervista B.I. n. 40, giugno ’97 in cui viene
intervistato un ragazzo con un braccio deforme che usa come arma di seduzione.