mercoledì 11 ottobre 2017

Il caso Fitzgerald - John Grisham

TRAMA: È notte fonda quando una banda di ladri specializzati in furti d'arte riesce a penetrare nel caveau della Princeton University rubando cinque preziosissimi manoscritti originali di Francis Scott Fitzgerald, assicurati per venticinque milioni di dollari. Sembrerebbe un'operazione audace e impeccabile se non fosse per una piccola traccia lasciata da uno dei malviventi. Basandosi su quell'unico indizio l'FBI parte immediatamente alla caccia dei ladri e della refurtiva, impresa che si rivela molto difficile. Ma chi può avere commissionato un furto così clamoroso? C'è un mandante o si tratta di un'iniziativa autonoma? Bruce Cable è un noto e chiacchierato libraio indipendente, appassionato di libri antichi che commercia in manoscritti rari. La sua libreria si trova a Camino Island, in Florida, ed è un punto di ritrovo per gli amanti della lettura. Molti scrittori vi fanno tappa volentieri durante i loro tour promozionali. Forse lui sa qualcosa in merito a questa vicenda? Mercer Mann è una giovane scrittrice che conosce bene quell'isola, dove era solita trascorrere le vacanze con la nonna quando era bambina. Ora è rimasta senza lavoro ed è alle prese con la stesura di un nuovo romanzo che non riesce proprio a scrivere. Chi meglio di lei può essere ingaggiata per indagare da vicino senza destare sospetti sulle misteriose attività di Bruce?

PUBBLICATO DA: Mondadori (2017), 273 pp. - 12,99 €

VOTO: 4/10

GIUDIZIO: Questo libro, a differenza dei precedenti di Grisham, si presenta come un thriller classico e non un legal thriller. Qui si abbandonano le aule dei tribunali tanto care all’autore e ci si concentra sull’azione, su un furto spettacolare, quello dei manoscritti originali dei cinque romanzi scritti da Francis Scott Fitzgerald e custoditi presso la biblioteca dell’università di Princeton, in New Jersey.
La premessa è ottima, ci sono le basi per una buona trama che si potrebbe arricchire con personaggi interessanti. Purtroppo se nella teoria sembrava una buona promessa, nella realtà ci si trova di fronte ad uno dei libri più noiosi mai letti. Ad un inizio rocambolesco seguono decine e decine di pagine in cui ci si chiede troppo spesso dove Grisham vuole andare a parare, in quanto con l’alternarsi dei capitoli si parla un po’ della banda che ha commesso il furto, un po’ della storia di un libraio indipendente, un po’ della protagonista, Mercer, giovane scrittrice che attraversa un momento difficile della propria vita e sulla quale si fa affidamento per il recupero dei manoscritti rubati.
Da quando compare Mercer l’azione perde completamente slancio, e ci si ritrova persi in pagine e pagine di speculazioni sul ruolo della stessa Mercer che non comprende come mai l’agenzia investigativa l’abbia scelta per il delicato compito di rintracciare la refurtiva. Leggendo certi passaggi ho persino dubitato che in realtà fosse stato scritto da una donna invece che dall’autore in persona.
Ho acquistato questo libro poco dopo la sua uscita, in agosto, perché le recensioni promettevano un ottimo thriller godibilissimo sotto l’ombrellone. Purtroppo, siamo ad ottobre, sono arrivato a fatica a metà e sono ormai deciso ad abbandonarlo per dedicarmi ad altre letture.
E’ stata una grande delusione, aggravata maggiormente dal fatto che ho apprezzato moltissimo il romanzo precedente di Grisham, L’informatore, anch’esso atipico per Grisham in quanto si discosta molto dal legal thriller, in cui sia la trama che i personaggi tengono inchiodato il lettore fino all’ultima pagina.
Non consiglio questo libro a nessuno perché i lettori a cui piace Grisham, qui non troveranno gli elementi che lo hanno caratterizzato come maestro del legal thriller, invece per i lettori che preferiscono i thriller tradizionali credo che ci sia di meglio sul mercato.