martedì 10 dicembre 2013

I love Tiffany - Marjorie Hart


Ti ricordi l'estate più bella della tua vita?

TRAMA:Trascorrere un’estate a New York: quale migliore occasione per due ragazze che arrivano da una cittadina di provincia? Trovare un impiego nella gioielleria più famosa del mondo: quale emozione più grande? È il 1945, quando Marjorie Jacobson e la sua migliore amica, Marty Garrett, arrivano nella Grande Mela. Dopo avere ricevuto una serie di rifiuti, quasi per miracolo riescono a ottenere un lavoro da Tiffany come commesse, suscitando l’invidia di tutte le amiche. Come per magia, per loro si spalancano le porte di un mondo scintillante e alla moda: conoscono personaggi ricchi e famosi, incontrano Judy Garland e Marlene Dietrich, si trovano alle prese con famosi gangster e affascinanti playboy, frequentano i locali più in voga. E proprio a una festa esclusiva in cui è riuscita a intrufolarsi, Marjorie s’innamora: un giovane della Marina fa breccia nel suo cuore e la ragazza dovrà prendere una delle decisioni più importanti della sua vita… Tra tuffi nell’oceano, preziosi diamanti e avventure rocambolesche, I love Tiffany svela il fascino inebriante della Manhattan degli anni Quaranta e racconta la nascita di un mito che dura immutato ancora oggi. 

PUBBLICATO DA: Newton Compton € 5,90 pg 228

VOTO: 7

GIUDIZIO: Ho comprato questo libro ad Agosto, poco prima di partire per la mia vacanza estiva. La trama, semplice e leggera, mi sembrava adatta per essere  letta sotto l'ombrellone e il prezzo economico mi ha spinto a comprare il libro nonostante non sia uno di quei generi che sono solita leggere.
Qui si parla di due ragazze di buona famiglia che negli ani quaranta durante la pausa dei corsi decidono di passare l'estate a New York.
Ovviamente i primi problemi che si presentano sono trovare un lavoro e un appartamento, ma fortunatamente  le ragazze riescono a destreggiarsi egregiamente nella jungla metropolitana. 
Trovano il lavoro dei sogni, da Tiffany & co. diventano le prime ragazze a lavorare a contatto con il pubblico e entrano a contatto con personalità importanti dell'epoca compresi attoria che siamo abituati ormai a vedere sul piccolo schermo in bianco e nero.
Il libro è fresco e a tratti allegro. Rispecchia bene lo spirito dell'epoca, si legge molto velocemente ed è la classica lettura che non richiede troppo impegno. Una volta giunta all'ultima pagina ho piacevolmente scoperto quella che avevo letto era un storia vera e che la signora Marjorie aveva davvero passato l'estate con la sua amica a New York. Alla fine con un po' di malinconia ho letto di come era andata la sua vita  e alla fine mi sono ritrovata ad essere in qualche modo colpita da questa storia così semplice e senza pretese.









sabato 7 dicembre 2013

La regina dei draghi - George R.R.Martin

TRAMA:Mentre la cometa di sangue continua a brillare nel cielo dei Sette Regni, la Guerra dei Re prosegue senza esclusione di colpi. All'estremo nord, oltre la barriera di ghiaccio, forze oscure stanno facendosi sempre più minacciose e incombenti. Solo Jon Snow, figlio bastardo di lord Eddard Stark, e un pugno di Guardiani della notte, possono difendere il regno degli uomini dall'invasione di barbari e giganti agli ordini del brutale Mance Rayder.

PUBBLICATO DA: Mondadori - 510 pag € 10,00

VOTO: 8

SAGA:Quarto libro di una serie composta al momento da 

A Game of Thrones:
  • Parte I, Il trono di spade 
  • Parte II, il grande inverno
A Clash of Kings: 
  • Parte I, Il Regno dei Lupi 
  • Parte II, La Regina dei Draghi 
A Storm of Swords:
  • Parte I, Tempesta di Spade 
  • Parte II, I Fiumi della Guerra 
  • Parte III, Il Portale delle Tenebre 
A Feast for Crows:
  • Parte I, Il Dominio della Regina 
  • Parte II, L'Ombra della Profezia
A dance with dragons:
  • I guerrieri del ghiaccio
  • I fuochi di Valyria
  • La danza dei draghi
The winds of winter (di prossima pubblicazione)

A Dream of Spring (di prossima pubblicazione)

GIUDIZIO; Seconda parte dell volume originario A Clash of Kings e come al solito bisogna precisare che in queste divisioni le seconde parti contengono tutto il materiale più succoso della storia e ancora una volta maledico quest'infelice e furbetta idea della Mondadori di dividere le opere in due (e in seguito anche tre) parti. Qui si susseguono ad un ritmo instancabile complotti, strategie e tradimenti senza mai un attimo per tirare il fiato. La genialità di Martin non ha limiti, il suo è uno stile più unico che raro, mischia con maestria realtà, finzione, fantasia, guerra e chi più ne ha più ne metta.
 Gli eroi si evolvono nel corso dei capitoli e questo non permette mai chiaramente di patteggiare per l'uno o per l'altro. Martin non è un caratterista alla Dickens, non dipinge  i personaggi o tutti buoni o tutti cattivi o tutti avidi o tutti  insensibili, Fa un mix di caratteristiche che rende tutto molto più umano.
Al giorno d'oggi non è facile creare un fantasy che attiri un pubblico così vasto, poiché questo è un genere oramai usurato e non facile da reinventarsi, ma quando uno scrittore ha talento non ha nessun bisogno di limiti, ne tant omeno qualcuno che glieli pone. 
E' una serie consigliata? ASSOLUTAMENTE SI!

giovedì 5 dicembre 2013

Kitchen - Banana Yoshimoto

TRAMAE' un romanzo sulla solitudine giovanile. Le cucine nuovissime e luccicanti o vecchie e vissute, che riempiono i sogni della protagonista Mikage, rimasta sola al mondo dopo la morte della nonna, rappresentano il calore di una famiglia sempre desiderata. Ma la grande trovata di Banana è che la famiglia si possa, non solo scegliere, ma inventare. Così il padre del giovane amico della protagonista Yuichi può diventare o rivelarsi madre e Mikage può eleggerli come propria famiglia, in un crescendo tragicomico di ambiguità. Con questo romanzo, e il breve racconto che lo chiude, Banana Yoshimoto si è imposta all'attenzione del pubblico italiano mostrando un'immagine del Giappone completamente sconosciuta agli occidentali, con un linguaggio assai fresco e originale che vuole essere una rielaborazione letteraria dello stile dei fumetti manga.

PUBBLICATO DA: Feltrinelli, 133 pag. € 6,50

VOTO: 6

GIUDIZIO: Premetto che questo libro è il primo che leggo della stra famosa Banana Yoshimoto. Per anni ho letto decine e decine di shojo manga ma qualche tempo fa mi sono resa conto con orrore di non aver mai preso in mano e letto un libro prodotto nel sol levante ( in realtà di non aver mai letto un libro orientale) cosi ho pensato di cominciare la conoscenza da lei, da Banana. Ho preso in prestito il libro da una mia amica che è una sua grande estimatrice e ho cominciato a leggerlo. All'inizio ho pensato fosse un opera abbastanza leggera (solo 133 pagine?) poi mi sono resa conto che è fondamentalmente divisa in due parti, la prima e la più consistente dedicata a Mikage, da cui trae il nome l'opera, e la seconda e più breve dedicata alla storia di Satsuki.
Partiamo per ordine, Mikage è una ragazza molto giovane, una per così dire porta sfiga. Tutte le persone della sua vita sono morte o moriranno. Li per li ho pensato "Dio, vatti a far benedire amica"  ma poi comunque si viene attirati dalla forza e dalla fragilità di questa ragazza. Il neo è che innanzitutto non sono riuscita a capire il perché l'autrice abbia scelto il titolo Kitchen. Si ok a Mikage piaceva molto cucinare ma sembra quasi un titolo  forzato perchè nella storia ci si concentra su altro, su solitudine, sul ricominciare, sulla rialzarsi in piedi e anche sull'unione della cucina si vede ben poco.
Orbene, la storia è sicuramente ben scritta, tuttavia è breve e non permette di indagare a fondo sulla vicenda e sui personaggi; di Yuichi non si capisce fondamentalmente un tubo, chi sia, cosa vuole, del perché agisce come agisce. Di Eriko, il personaggio più interessante di tutto il racconto, men che meno (trall'altro non credo che una persona decida di diventare donna solo perché non puoi piangere in un taxy se sei un uomo). 
Un altra cosa che mi è dispiaciuta, e in questo includo anche il secondo racconto, è che non ho percepito per nulla l'atmosfera giapponese. Mi sarei potuta anche trovare in Canada e non avrebbe fatto differenza. Mi aspettavo che questa storia trasudasse Giapponesismi da tutti i pori.
Passiamo al secondo racconto. In comune con il primo ha sicuramente il senso di perdita, ma questo è ancora più breve (una ventina di pagine?) e meno profondo del primo. Si certo si capisce dove la scrittrice vuole arrivare, ossia alla speranza, ma a mio gusto non ha speso abbastanza parole per descrivere un quadro così tragico, difficile e duro. Se si subiscono perdite di quell'entità  si segue un percorso di recovery, invece , sopratutto nel primo, sembra tutto quasi easy.
Detto questo non mi farò scoraggiare e proseguirò la conoscenza di questa autrice con N.P.

mercoledì 4 dicembre 2013

A volte ritorno - John Niven

TRAMA:Dopo una vacanza di qualche secolo Dio è tornato in ufficio, in Paradiso, e per prima cosa chiede al suo staff un brief sugli ultimi avvenimenti. I suoi gli fanno un quadro talmente catastrofico - preti che molestano i bambini, enormità di cibo sprecato e popolazioni che muoiono di fame... - che Dio si vede costretto a rimandare giù il figlio per dare una sistemata. JC (Jesus Christ) gli dice: "Sei sicuro sia una buona idea? Non ti ricordi cosa è successo l'altra volta?" Ma Dio è irremovibile. Così JC piomba a NY, dove vive con alcuni drop-out e ha modo di rendersi conto in prima persona dell'assurdità del mondo degli uomini. E cerca, come può, di dare una mano. Il ragazzo non sa fare niente, eccetto suonare la chitarra. E riesce a finire in un programma di talenti alla tv. Un gran bel modo per fare arrivare il suo messaggio a un sacco di gente. Ma, come già in passato, anche oggi chi sta dalla parte dei marginali non è propriamente ben visto dalle autorità.

PUBBLICATO DA: Einaudi 2012, 381 pag, brossura

VOTO: 8

GIUDIZIO: Questo è un libro irriverente, volgare e scurrile. Trasuda ironia da ogni riga e leggendolo a ogni pagina mi sono fatta  grasse risate. 
Bella l'idea del paradiso, dell'inferno di Satana e di Dio e ben fatta la descrizione del ritorno sulla terra di nostro signore Gesù Cristo. 
Dio, ovviamente, deluso dalla piega che sta prendendo la vita sulla terra decide  di rimboccarsi le maniche e manda suo figlio a fare il lavoro sporco. Gesù è un cannarolo metallaro amante della "buona" musica, che vive in maniera spartana e alla giornata tra un concertino e l'altro e il volontariato in prima linea.
Certo, per molti il linguaggio utilizzato qui è esageratamente  parolaccione  ma personalmente l'ho apprezzato perché dietro di esso vi è, per così dire, nascosto un significato molto importante: prendersi poco sul serio ma agire di più.
Infatti l'unica e vero comandamento che Dio ci ha lasciato è "fate i bravi" poco importa se si è neri, gialli,verdi o blu, gay o etero, ci si concentra troppo sugli aspetti sbagliati della vita. Mi piace molto l'idea di American popstar (poco velato il riferimento ai giudici alla base del programma nel mondo reale) e di quello che nasconde dietro. 
Questo libro ovviamente non porta nulla di nuovo, anche la paternale è trita e ritrita, quello che cambia tutto è il linguaggio espressivo che fa bere la storia dalla prima a l'ultima pagina.

lunedì 2 dicembre 2013

Diana Gabaldon release "Written in My Own Heart’s Blood"

Finalmente dopo anni di attesa giungono da oltre oceano nuove informazioni riguardo la data di pubblicazione del' ottavo - ma per noi rispettivamente quattordicesimo e quindicesimo - libro della saga della "Straniera". Come tutti saprete il titolo sarà WRITTEN IN MY OWN HEART'S BLOOD e quella che ho messo affianco la copertina ufficiale inglese.
Il libro sarà pubblicato il 10 Giugno 2014, incrociamo le dita che qui in Italia facciano presto a tradurlo.

"WRITTEN IN MY OWN HEART’S BLOOD segue i personaggi gabaldoniani attraverso la Philadelphia rivoluzionaria e all'interno dei campi di battaglia. Questo libro ci mostra il drammatico ritorno di Jamie al fianco di Clare;  un nuovo esercito spazza via la città e ci mostra un insieme di romanticismo e violenza. Questa avventura  coinvolgente ci trasporterà attraverso tradimento e redenzione, morte e pericolo."