venerdì 14 novembre 2014

Bella è la gioventù - Hermann Hesse

TRAMA:In questi tre racconti, scritti tra il 1907 e il 1908, il momento autobiografico e l′affettuosa, sorridente rievocazione di un mondo caro ormai perduto divengono vera e propria poesia del ricordo, della lontananza, del silenzio, della natura. Lo squisito dosaggio di possibilità epiche e liriche, di realismo e fantasia, di acutezza di osservazione e sogno si apre a una scrittura limpida e serena che rapisce e incanta proponendo quella intensità e quella dolcezza di sentimenti proprie della giovinezza: è dunque al mito di un′età in cui la magia del cuore e dei sensi assume una valenza specialissima e unica, pura e incontaminata, che Hesse dedica queste pagine, frammenti di memoria vissuta o immaginata, squarci delicati e felicissimi di giorni passati, bagliori nostalgici che illuminano il presente.

PUBBLICATO DA:Tascabili economici Newton

VOTO:

GIUDIZIO:
Sicuramente tutti voi conoscerete Hermann Hesse per aver letto, magari durante l’adolescenza, il suo libro più conosciuto: Siddharta, o forse nella vostra vita vi sarete imbattuti in un altro suo libro famoso: Il lupo della steppao avrete passato un bel pomeriggio leggendo dei sentimenti di Narciso e Boccadoro. Sono libri letti e conosciuti in tutto il mondo.
Bella è la gioventù è un libro meno noto rispetto a quelli precedentemente citati, scritto tra il 1907 e il 1908, composto da circa cento pagine. Contiene tre racconti nei quali si narra di una storia d’amore, o per meglio dire di innamoramenti giovanili, di cui ovviamente non vi dirò l’esito. 
Nel primo racconto si legge di uno studente che torna a casa per le vacanze estive e vive quel turbamento e quel momento di incertezza che ogni studente fuori sede ha provato almeno una volta nella vita, la sensazione di straniamento e di gioia che accompagna il ritorno nei luoghi dell’infanzia. Nel secondo racconto, invece, troviamo un uomo adulto alle prese con i suoi ricordi, con uno in particolare, una ragazza bionda amata anni addietro. Nel terzo e ultimo episodio Hesse racconta la vicenda di un ragazzo in età da matrimonio che ha seri problemi nel dichiararsi alla ragazza dei suoi sogni a causa della sua timidezza.
Se ci soffermiamo sul titolo sembra che l’autore voglia osannare la verde età, però, ad una visione d’insieme dell’opera, il messaggio che Hesse vuole trasmetterci appare ambiguo, perché se da una parte il libro è pieno di descrizioni solari e positive dell’età giovanile dall’altra nei suoi protagonisti è sempre presente una vena di malinconia, o comunque un disagio sociale, sia esso una mancanza di ardire o un’eccessiva timidezza o ancora un eccesso di anni, disagi che non permettono di godere a pieno di questa felicità. 
Si è giovani una volta sola, ma non se ne ha pienamente coscienza, ed è questo che spesso rende la nostra vecchiaia piena di rimpianti. 
 In questo libro si ritrova tutto lo stile dell’autore: le lunghe descrizioni degli ambienti, la costante presenza della natura, la riflessione sulla condizione umana, in particolari modo sulla solitudine dell’uomo che diventa più evidente durante le ore notturne, il lento e inesorabile incedere del tempo, la spensieratezza giovanile e i rimpianti dell’età adulta, la caducità delle cose belle e preziose, il rapporto tra realtà e sogno, la realtà vista attraverso la lente caleidoscopica delle emozioni, e la rappresentazione di un mondo così lontano dal nostro, ma con caratteri simili. 
In fondo, l’uomo non cambia mai troppo.


RECENSIONE DI: ANTONELLA LOMUTO



Con te fino alla fine del mondo - Nicolas Barreau

TRAMA;"Mon cher Monsieur, vi starete chiedendo chi è che vi scrive. Non ve lo dirò. Non ancora. Rispondetemi, e provate a scoprirlo. Forse vi aspetta un'avventura che farà di voi l'uomo più felice di Parigi. La Principessa" Così comincia la lettera che stravolgerà la vita di Jean-Luc Champollion, l'affascinante proprietario di una galleria di successo in rue de Seine. Molto sensibile al fascino delle donne, che lo ricambiano volentieri, Jean-Luc vive in uno dei quartieri più alla moda di Parigi, in perfetta armonia con il suo fedele dalmata Cézanne. Tutto procede al meglio, tra vernissage, allegri ritrovi con gli amici nei café di Saint-Germain-des-Prés e romantiche passeggiate au clair de lune lungo la Senna. Finché, una mattina, Jean-Luc scorge qualcosa nella posta: una busta azzurra, scritta a mano. È una lettera d'amore, o meglio, una delle più appassionate dichiarazioni d'amore che lui abbia mai ricevuto, ma non è firmata: la misteriosa autrice, nascosta dietro uno pseudonimo, lo sfida a smascherarla dandogli una serie di indizi. Per quanto perplesso, Jean-Luc sta al gioco. Ma l'impresa non sarà affatto semplice: chi sarà mai la deliziosa impertinente che sembra conoscere così bene le sue abitudini e si diverte a stuzzicarlo? Stregato dalle sue parole, Jean-Luc cercherà di dare un nome a quella donna così intrigante e sfuggente il cui volto gli è del tutto sconosciuto. O forse no?

PUBBLICATO DA: Universale economica Feltrinelli, pag 181 - € 7,50

VOTO: 6

GIUDIZIO:
Terzo libro che compro di Barreau e decisamente il più debole a livello di trama. 
L'ho letto sull'aereo durante il viaggio  verso Parigi e l'ho finito in un batter d'occhio tanto questo era semplice e breve. 
La storia parla di tale Jean Luc - soprannominato Le Duc - che si trova per caso a intrattenersi in un rapporto epistolare moderno con una donna misteriosa, la principessa, che vuole rimorchiarlo mantenendo il segreto sulla sua identità. 
Tutta la storia si basa su lui che aspetta di scrivere a lei queste  lettere e di riceverle a sua volta, cercando di capire nel frattempo, chi è questa donna che non vuole rivelarsi. 
La trama è inesistente e le lettere sono piene  sempre delle stesse parole "mi dica chi è la prego" "no non ci penso proprio, le regole le do io" bla bla bla.
Lei poi è proprio insopportabile: ma io dico, oltre che sei tu a importunare le persone, spiegami perché poi queste debbano anche  sottostare ai tuoi dictat. Ma del resto  lo scemo è lui che già dalla prima lettera si dice "appassionato e conquistato" senza  nemmeno sapere chi  lei sia, che aspetto abbia e se sia simpatica o, invece, una perfida strega.
La fase dell'innamoramento poi viene preso troppo alla leggera. Secondo la mia modesta opinione, lo scrittore ha sminuito quello che è il concetto stesso del "fall in love with". Cosa tragica sopratutto perchè qui si parla di romanzo sentimentale. Apprezzo il fatto che, riportando in auge il rapporto epistolare, Barreau voglia dare vitalità e freschezza alla storia senza cadere nella banalità, ma proprio per questo avrebbe dovuto fare le cose seriamente e dare profondità alla situazione e, sopratutto, dare decisamente più peso alle parole scritte in queste fantomatiche email. Invece tutto è finito troppo in fretta, non si comprendono nemmeno le ragioni per le quali Jean Luc si innamori della Principessa. Ti ritrovi così alla fine della storia a pensare a quanto profondamente irrealistico sia questo romanzo.
Noia mortale, si salva solo per due motivi: Il primo è la bella scrittura di Barreau, molto scorrevole, semplice ed elegante. La seconda è che ben descrive l'atmosfera parigina, con le sue strade, vicoli e negozi.

lunedì 3 novembre 2014

Wool - Hugh Howey

TRAMA:In un futuro post-apocalittico, in un paesaggio devastato e tossico, una comunità sopravvive in una gigantesca città sotterranea. Lì, uomini e donne vivono rinchiusi in una società piena di regole che dovrebbero servire a proteggerli. Lo sceriffo Holston, che per anni ha fermamente sostenuto le leggi della città, rompe inaspettatamente il più grande di tutti i tabù: chiede di andare fuori, incontro alla morte. La sua decisione scatena una terribile serie di eventi. A sostituirlo è un’improbabile candidata, Juliette, che nulla sa di politica e di leggi, ma è un tecnico capace di far funzionare le macchine di quel fragile mondo. Ora che le è affidata la sicurezza, Juliette impererà presto a sua spese quanto è malata quella società. Perché la città è in procinto di affrontare ciò che la storia ha lasciato solo intendere e che i suoi abitanti non hanno mai avuto il coraggio di sussurrare: la rivolta.

PUBBLICATO DA: Fabbri Editore (2013), 552 pp., 14,90€

VOTO: 9

GIUDIZIO:
Questo è il primo romanzo di una serie distopica composta da tre volumi, ambientata in un futuro in cui la terra, secoli prima, è stata contaminata dalle radiazioni in seguito ad un bombardamento atomico, così per sopravvivere, gli uomini vivono sottoterra in una struttura definita “silo”. Holston è lo “sceriffo” del silo, incaricato di mantenere l’ordine e far rispettare il “Patto” ovvero le leggi del silo. E’ vedovo da qualche anno, in quanto la moglie Allison è stata condannata alla pena estrema, ovvero alla “Pulizia”. Nel silo, chi desidera uscire nel mondo esterno commette un grave reato e viene condannato a pulire le lenti delle telecamere sulla torre posizionata sopra al silo. Queste telecamere riprendono l’esterno del silo per mostrarlo su un grosso schermo posto nella sala mensa. Ovviamente coloro che escono all’esterno per pulire non hanno possibilità di sopravvivenza a causa delle radiazioni che contaminano l’aria e quindi muoiono nel giro di poco tempo.
Nel silo  è proibito parlare del mondo esterno, è una specie di “tabù” e non è consentito nemmeno esprimere il desiderio di uscire. Le persone che lo fanno vengono spedite fuori, senza possibilità di rientrare.
Holston non si è mai dato pace, non ha mai capito il motivo che ha spinto Allison a voler a tutti costi uscire all’esterno. Suppone però che questo desiderio sia nato da qualche scoperta avvenuta violando i server. I server del reparto IT sono in funzione 24 ore al giorno, da secoli, e custodiscono miriadi di informazioni sul silo e la sua storia. Allison era riuscita a violarli e penetrare in quell’alone di mistero che li circonda. Holston compie alcuni indagini cercando di recuperare il contenuto del computer di Allison, e si convince che la moglie aveva ragione, doveva esserci qualcosa per il quale valesse la pena di uscire dal silo e dalla sua claustrofobica routine quotidiana. Stanco e depresso dopo anni di sofferenza per la perdita della moglie, un giorno decide di uscire e scoprire la verità. Aveva ragione? Il mondo esterno è davvero così tossico, come fin da piccolo Holston ha sempre saputo? Cosa ha scoperto Allison frugando nei file dei server? Cos’era così importante al punto da farle venire un esaurimento nervoso e spingerla a tutti i costi a voler uscire all’esterno?
Da questa premessa si scatena una serie di eventi che, capitolo dopo capitolo, tengono il lettore incollato al libro, in un vortice di suspense alla ricerca della verità sul silo e su come gli uomini ci sono finiti dentro per sopravvivere.
Ho deciso di acquistare il volume dopo averlo visto diverse volte sullo scaffale in libreria. Più che altro perché il fantascientifico non è il mio genere di prima scelta, ed inoltre è opera di uno scrittore quasi sconosciuto. Quello che mi ha convinto è stato il percorso editoriale del romanzo. L’autore Hugh Howey nel 2011 si è auto-pubblicato il romanzo su Amazon dopo aver passato ore e ore di pause pranzo a scriverlo, mentre lavorava come commesso in una libreria. Ha riscosso talmente tanto successo che è stato contattato dalle case editrici per l’acquisizione dei diritti d’autore e la 20th Century Fox ha deciso di trasformarlo in un film. In Italia il romanzo è stato pubblicato nel 2013 da Fabbri Editori e nel corso del 2014 sono stati pubblicati gli altri due romanzi che completano la trilogia, intitolati “Shift” e “Dust”.
Consiglio la lettura a tutti gli appassionati di romanzi post-apocalittici e distopici, come ad esempio il romanzo “Metro 2033” di Dmitry Glukhovsky. Ma anche per coloro che non hanno mai letto niente del genere potrebbe essere l’occasione per avvicinarsi a questo tipo di letteratura






Luna di miele a Parigi - Jojo Moyes

"Mi ha chiesto lui di sposarlo - avrei voluto dirle. E' stato lui a insistere. Non poteva sopportare il pensiero che un altro uomo mi guardasse. Non poteva sopportare la possibilità che gli altri vedessero in me quello che vedeva lui."


TRAMAAl centro di questo racconto due romantiche e tormentate storie d'amore, quella di Sophie e Édouard Lefevre in Francia durante la Prima guerra mondiale e, circa un secolo dopo, quella di Liv Halston e suo marito David. "Luna di miele a Parigi" si svolge alcuni anni prima degli eventi narrati nel romanzo "La ragazza che hai lasciato", quando le due coppie si sono appena sposate. Sophie, una ragazza di provincia, si ritrova immersa nell'affascinante mondo della Belle époque parigina ma si rende conto ben presto che amare un artista apprezzato come Édouard implica qualche spiacevole complicazione. Circa un secolo più tardi anche Liv, travolta da una storia d'amore appassionante, scopre però che la sua luna di miele parigina non è la fuga romantica che aveva sperato...

PUBBLICATO DA: Mondadori collana Omnibus pg 89 € 3.90

VOTO: 7

GIUDIZIO:
Più che un libro è un romanzo breve, stringato ma che giunge  a destinazione. In queste poche pagine si incrociano le strade di Sophie e Liv due giovani donne vissute a un secolo di distanza l'una dall'altra e legate da un quadro che esprime dubbi,paure e tormenti dell'anima. Lo sfondo è Parigi, la città d'amore per eccellenza, che con la sua architettura rappresenta al meglio la belle epoque. Ad aprire il sipario troviamo Liv che durante la sua  luna di miele si ritrova sola e amareggiata ad affrontare una realtà per lei dura, costellata dalla quasi indifferenza del neo sposo,  poi troviamo Sophie che nel 1912 si unisce in matrimonio a un pittore visionario e particolare che si lasciava ispirare  dalle sue muse anche attraverso il sesso. 
Ho apprezzato questo libro perchè non vuole essere  considerato di più di ciò che è, perché mostra la sua semplicità senza vergogna. Nonostante le poche pagine la scrittrice, con uno stile linguistico scorrevole e di facile comprensione  fa venire voglia di scoprire di più riguardo le protagoniste,  ci lascia curiosità. Nel presentare i personaggi del suo nuovo libro, la Moyes mostra il suo stile dolce e delicato ma allo stesso tempo avvincente. Potete capire allora perché sono stata  felice di scoprire che questo è in realtà il prequel di "La ragazza che hai lasciato" libro senz'altro più complesso e nel quale la storia si dipana con maggiore profondita (e che non vedo l'ora di leggere).

sabato 1 novembre 2014

Il mercante di tulipani - Olivier Bleys

TRAMA:Haarlem, Olanda, 1635. Cornelis Van Deruick, commerciante di tessuti vedovo e squattrinato, decide di andare a cercare fortuna nelle Americhe. Prima di partire, affida al figlio maggiore Wilhem la custodia dei tre fratelli e assicura loro la protezione di Paulus van Bereysten, rettore della scuola latina e ricco coltivatore e mercante di tulipani. Dietro la sua facciata rispettabile, Paulus cela un'indole torbida e velenosa, che non manca di affascinare il giovane e spaesato Wilhem. Attratto dal lusso che l'uomo gli fa balenare davanti e dalla speranza di potervi accedere, il ragazzo si lascia scivolare nel vizio, incapace di opporsi alle lusinghe e ai desideri sessuali di quello che dovrebbe essere il suo protettore. Come ricompensa per i suoi favori, Wilhem viene introdotto nel mondo delle aste di tulipani. Sono gli anni in cui l'Olanda è preda della tulipomania, gli intenditori si contendono le varietà più pregiate, e immense ricchezze si fanno e disfano in poche ore. Un solo esemplare di Semper Augustus, qualità rarissima di cui in Olanda esistono solo dieci bulbi, può valere quanto un palazzo. Contagiato dalla stessa febbre e ottenebrato dalle manovre fumose di Paulus, le cui motivazioni vanno al di là della lascivia e dell'avidità e sconfinano piuttosto nella pura perfidia, Wilhem trascinerà tutta la famiglia in un gorgo di decadenza e perdizione.

PUBBLICATO DA: Piemme (2008) – 360pp. €18,50

VOTO: 7

GIUDIZIO:
Siamo ad Harlem in Olanda nel 1635, Wilhem Van Deruick è il maggiore di quattro fratelli di una famiglia borghese quasi ridotta al lastrico. Il padre dei quattro ragazzi, orfani di madre, decide di partire per nave verso il Brasile, per cercare fortuna nelle Colonie. Così Wilhem diventa il capofamiglia e su raccomandazione del padre, al fine di ricevere aiuto e consiglio su come guidare la famiglia, si reca da Paulus Van Bereysten, un potente nobile, amico del padre, al quale deve un favore per avergli salvato la vita in tempo di guerra.
Paulus si invaghisce di Wilhem il quale, in cambio di momenti intimi, viene introdotto nel mondo del traffico dei bulbi di tulipani. Un commercio tanto spietato quanto redditizio. Le aste dei coltivatori infatti si tengono nelle locande del paese, dove i collezionisti sono pronti a sborsare intere fortune in cambio dei bulbi più rari e pregiati.
Wilhem in poco tempo riesce ad ottenere una grossa somma di denaro dalla vendita di qualche bulbo donatogli da Paulus in cambio della sua intimità, col risultato che vede in questo commercio un guadagno facile. Da quel momento si dedica anima e corpo a questa attività, trascinando nei loschi piani di Paulus, l’intera famiglia.
Il romanzo è molto ben pensato, la lettura scorre abbastanza anche se qualche volta si incontrano termini poco conosciuti in quanto la traduzione credo che voglia rispecchiare la lingua parlata nel ‘600. La trama mi sembra sviluppata bene e trovo che questo romanzo sia interessante e valga la pena leggerlo anche solo per lasciarsi trasportare in luoghi d’altri tempi.

Tuttavia ci sono dei punti deboli: innanzitutto devo criticare il modo in cui l’autore descrive i momenti intimi tra Wilhem e Paulus. D’accordo che in quel momento storico l’omosessualità era un reato punito con la pena capitale, però se proprio se ne deve parlare, se ne parli liberamente, senza mascherare quella che è la realtà dei fatti dietro a brevi accenni timidi che sembrano scritti con imbarazzo e appaiono fuori luogo rispetto al resto del romanzo. Secondo punto critico: il finale. Arriva troppo in fretta, forse valeva la pena spendere qualche pagina in più in merito alle decisioni di Paulus. Terza criticità: il prezzo di copertina mi sembra eccessivo, anche per l’edizione rilegata. Quarta e ultima criticità: il romanzo attualmente è fuori catalogo, quindi per chi è interessato l’unica speranza al momento è quella di trovarlo usato. Non voglio scoraggiare eccessivamente questa ardua ricerca, perché sono sicuro che una volta terminata la lettura rimarrete colpiti positivamente da quest’opera.







Una serie di Sfortunati eventi - Lemony Snicket

TRAMA: Tre fratelli rimangono orfani a causa di un incendio nel quale muoio i loro genitori. Iniziano così le disavventure dei bambini Baudelaire, costretti ad affrontare il cattivo più cattivo che ci sia.

PUBBLICATO DA: Salani, prezzo medio €10,00

SAGA: Composta da 13 volumi

VOTO: 7

GIUDIZIO: 
Una serie di sfortunati eventi è una saga dedicata a un pubblico infantile ma che è apprezzabilissima anche da un pubblico di adulti.
Lemony Snicket, all'anagrafe Daniel Handler, scrive un  opera assolutamente godibile e scorrevole. Qui vengono affrontati temi importanti come quello dell' abbandono e della morte, il tutto velato da un ironia  che può essere colta solo da un pubblico di "grandi". 
Quello del 13 è il numero che ricorre in tutta l'opera: 13 sono i volumi, i capitoli e libri escono di venerdì 13, questo perché l'intreccio è tutto basato intorno alla sfortuna.
Il tema chiave è la morte che dall'inizio del libro poi ricorre per l'intera saga. I protagonisti principali sono Violet l'inventrice, Klaus il colto e Sunny  la morsicatrice folle, mentre l'antagonista è il Conte Olaf, il quale ordisce un vero e proprio complotto ai danni degli orfani per appropriarsi della loro fortuna.
Le avventure che seguiranno al traumatico inizio porteranno a quello che il titolo della saga preannuncia ossia a "una serie di sfortunati eventi". Durante il corso dei libri si svelano una serie di misteri e complotti che mostreranno che dietro l'apparenza ripetitiva  c'è,invece, un mondo stratificato che finge solo di essere semplice.
Altro protagonista  della storia è la menzogna, che prende vita grazie ai mille travestimenti del conte Olaf che pur di raggiungere  gli orfani, diciamolo, le prova proprio tutte.
Il mondo descritto dall'autore è quindi un mondo totalmente bizzarro, volutamente irrealistico e abitato da personaggi assurdi, sopratutto se osservati nell'ottica della realtà.
Un pò fastidioso ho trovato il continuo spiegare il significato di parole basilari al lettore. Capisco che leggono anche ragazzini ma non prendiamoli troppo per sciocchi, anche perchè il continuo interrompersi inceppa leggermente la storia.
Consiglio questa saga a persone di tutte le età in quando Daniel Handlet è stato a suo modo un maestro a tracciare le fila di una storia dalla doppia visione. Un esperienza da fare.


CURIOSITA': Dai primi tre libri è stato tratto un film  nel 2004 con Jim Carey nella veste del Conte Olaf.