domenica 17 maggio 2020

HAIL TO THE CHIN - BRUCE CAMPBELL

TRAMA: Introduction by New York Times bestselling author and famous minor television personality John Hodgman.
One of my dad’s favorite jokes about getting older was: “I went out for coffee when I was twenty-one and when I got back I was fifty-eight!” I get what he meant now. Time flies. My first book, If Chins Could Kill: Confessions of a "B" Movie Actor, was published back in 2001 and it chronicles the adventures of a “mid-grade, kind of hammy actor" (my words), cutting his teeth on exploitation movies far removed from mainstream Hollywood. This next book, an “Act II” if you will, could be considered my “maturing years” in show business, when I began to say “no” more often and gravitated toward self-generated material. Taking stock in the overall quality of my life, I fled Los Angeles and moved to a remote part of Oregon to renew, regroup and reload. If that sounds tame, the journey from Evil Dead to Spider-Man to Burn Notice was long, with plenty of adventures/mishaps along the way. I never pictured myself hovering above Baghdad in a Blackhawk helicopter, facing a pack of wild dogs in Bulgaria, or playing an aging Elvis Presley with cancer on his penis - how can you predict this stuff? The sheer lunacy of show business is part of the fun for me and I hope you'll come along for the ride.
– Bruce “Don’t Call Me Ash” Campbell

PUBBLICATO DA: Titan Books pag. 365  - € 17,35

VOTO:7,5/10

OPINIONE: Questa autobiografia é stata pubblicata come seguito della prima opera "If chins could kills: Confession of a B movie actor" (Se i menti potessero uccidere: conferssioni di un attore di film di serie B) un best seller del New York Times del 2000 e copre gli anni che vanno dal 1998 al 2015. Lo scrittore é un attore discretamente famoso negli States ed eroe dei B-movies: Bruce Campbell. 
Da brava fan di Bruce e di Ash Vs Evil dead (3 stagioni prodotte da STARZ tra il 2015 e il 2018) non potevo non leggere questo libro.
Ne sono rimasta discretamente soddisfatta anche se con qualche riserva. Lo scrittore ha un buono stile di scrittura considerando il suo background attoriale piuttosto che letterario. Quello che mi piace in particolare é la scelta linguistica, molto semplice e con un ironia che la rende piuttosto accattivante. 
Bruce Campbell parla al lettore cosí come farebbe con un amico, senza pompositá o leziosismi. Si ha, quindi, l'impressione di avere una conversazione a tú per tú con lui. 
Nei primi capitoli abbiamo una visione piú privato di Bruce, della sua vita con la moglie Ida nella rurale Oregon, delle sfide che si é trovato ad affrontare in uno scenario diverso da Los Angeles. Quasi subito peró vi é uno slittamento della narrazione che diviene un racconto piú "professionale". Veniamo catapultati nel mondo del behind the scenes di un film, dei suoi lavori, come li ha ottenuti, la difficoltá nelle fasi di  pre e post produzione e ci vengono dati e spiegati molti dettagli tecnici. Passiamo da "Bubba Ho-Tep" a "My name is Bruce" senza dimenticare gli anni di "Burn notice" fino al piú attuale "Ash Vs Evil Dead". Se da un lato é interessante vedere il retroscena del lavoro di un attore di medio successo, dall'altro perdiamo un pó dal punto di vista del Bruce come uomo e persona  con una storia che diventa un tantino piú impersonale. Non veniamo messi a parte di pensieri profondi, viaggi, interviste o persino dolori come la perdita dei genitori se non per un breve istante alla fine del libro. Possiamo, quindi, definire questa autobiografia un opera interessante e una chicca imperdibile per i fan dell'attore ma non un capolavoro. Applausi comunque a Bruce che ha uno stile di scrittura davvero buono e che sopratutto no nha paura di mostrarsi al lettore per come é, evitando di scrivere un opera autocelebrativa. Se si fosse "sbottonato" un pochino di piú sicuramente sarebbe stato un libro da 9.



sabato 16 maggio 2020

PARLARE A RAFFICA - LAUREN GRAHAM

TRAMA: Attrice, produttrice, scrittrice di romanzi, Lauren Graham ha deciso di raccontarsi al pubblico a modo suo: lasciandosi andare, parlando alla velocità della luce proprio come farebbe Lorelai Gilmore di "Una mamma per amica", il suo personaggio preferito che tanto le somiglia. In questo libro l'attrice preme il pulsante «pausa» per riguardare la sua vita con quello stile frizzante che conosciamo e raccontarci storie divertenti sulla sua adolescenza, dall'infanzia in Giappone al legame con il padre, sulle dure sfide che ha affrontato a Hollywood (le chiesero anche di far fare un provino al suo sedere), sulla sua esperienza sul set di "Parenthood" o come giudice di "Project Runway". E, naturalmente, ci svela i dietro le quinte della serie televisiva che più ha amato e che l'ha resa celebre. Come in una lunga maratona di "Una mamma per amica", Lauren rivela tutto ciò che c'è da sapere sul suo personaggio, sullo show e sulle nuovissime puntate, racconta dei rapporti con i membri del cast e riporta estratti del diario che l'attrice ha tenuto durante le riprese dei quattro episodi dell'ottava stagione, "Una mamma per amica: di nuovo insieme". Un libro per tutti i fan della serie, per chi ha amato Lauren e vuole tornare a ridere con le sue avventure/disavventure, ma soprattutto per chi sente la mancanza di Lorelai Gilmore.

PUBBLICATO DA: Sperling & Kupfer - pg. 224

GENERE: Autobiografia

VOTO: 7.5/10

OPINIONE: Come tante ragazze/donne della mia generazione, mi sono appassionata al telefilm conosciuto al pubblico italiano con il nome di "Una mamma per amica" nel lontano 2000. Ho guardato tutte le stagioni svariate volte,  revival incluso. Ho sempre trovato brillante il personaggio di Lorelai Gilmore anche se a tratti era piuttosto irritante. Una volta  finito il telefilm, orfana di Gilmore Girls ho "seguito" l'attrice principale anche nel nuovo telefilm a cui prese parte all'epoca: Parenthood.
Appena Laureun Graham é entrata a far parte del mondo letterario con "Un giorno, forse" (QUI la recensione) non potevo non leggere quanto prodotto dalla mente di questa brillante attrice. Rimasi discretamente soddisfatta del suo stile letterario, ed é per questo che con piacere ho acquistato in versione ebook la sua autobiografia intitolata "Parlare a raffica" titolo scelto per rendere omaggio al personaggio che l'ha resa famosa al grande pubblico.
Questo libro é discretamente discorsivo, spazia in maniera abbastanza veloce nel periodo della sua infanzia e adolescenza. É stato interessante vedere come si é avvicinata alla recitazione ed é stata abbastanza brava da trasmettere delle emozioni durante la narrazione. Ha dato il giusto peso a tutte le fasi della sua vita senza soffermarsi unicamente sul periodo "Gilmore girls" ed é sembrata essere anche abbatanza onesta sulla sua vita sentimentale, su come giudicava se stessa e su come ha affrontato i momenti difficili della sua vita. L'intera opera si legge in maniera abbastanza discorsiva e veloce, questo é dato anche dal fatto che é un lavoro abbastanza breve. A volte é stata ridondante con alcune scelte linguistiche (ho perso il conto delle volte che ha utilizzato il termine "ubriaca di potere) ma tutto somamto é buon libro che vale la pena leggere se si é una fan come lo sono io.