domenica 18 ottobre 2015

1° edizione concorso "RACCONTO DI NATALE"



Per molto tempo noi della redazione abbiamo pensato a come rendere omaggio al periodo più bello dell'anno. E  quale modo migliore se non indire un concorso di Racconti a sfondo natalizio con il quale celebrare questo momento?
Dare spazio ai nuovi scrittori e alla creatività  letteraria in tutte le sue forme è stato sempre un nostro obiettivo fondamentale, così come renderci vetrina per aiutare tutti coloro che prendevano l'ardua strada dell'editoria auto-pubblicandosi. Quindi Eccoci qui pronti a dare il via alle danze.

REGOLAMENTO DEL CONCORSO:

  • Ogni racconto deve avere un minimo di tre pagine word fino a un massimo di sette pagine.
  • Deve essere scritto in font "Georgia" dimensioni 12 senza interlinee e spazi prima e dopo il testo.
  • Ogni racconto deve avere un titolo.
  • Il racconto deve essere spedito  alla mail del blog (libri.lealidellafantasia@gmail.com)
  • Il racconto può appartenere a qualsiasi genere letterario (Horror, paranormal, romance ecc.) purché al suo interno ci sia presente il tema del Natale.
  • Tutti i racconti debbono essere spediti entro e non oltre il 12 Novembre.
  • Ogni scrittore può pubblicizzare il suo racconto come ritiene più opportuno.
GIURIA:

Saranno presenti due Giurie:
  1. La giuria composta da noi membri del Blog:Arianna Paternesi, Massimo Cartabia e Martina Costantini.
  2. La giuria composta dai lettori,fissi e non, che potranno votare il racconto preferito tramite un sondaggio pubblicato qui sul Blog.
Tutti i racconti saranno Pubblicati sul Blog in articoli singoli. Potranno essere allegate delle immagini che gli scrittori ritengono rappresentative, purché gli stessi se ne assumano la responsabilità di Copyright.

PREMI:

  • Il racconto verrà esposto permanentemente in una sezione del Blog appositamente creata.
  • Verranno ampiamente pubblicizzate nel Blog e negli altri sistemi social legati ad esso Tutte le opere del vincitore siano esse passate (libri già pubblicati) o future.
  • Targa premio appositamente creata per il vincitore.



sabato 17 ottobre 2015

Eva e l'assoluto - Michela Belli

Non avevo mai scritto così velocemente in vita mia, ma non capivo in che punto della storia mi trovassi. Non avevo personaggi a cui affidarmi, non avevo bussole da seguire, c’eravamo solo io, Gaby e Chris nel bel mezzo delle nostre vite. Il finale, doveva ancora arrivare. Quella sera, seduta sul divano persa nel mare dei miei pensieri real-letterari, sentii un brivido annunciare la tempesta, ma senza bussola non avrei potuto orientare la mia storia né tanto meno me


TRAMA:Eva, dolce e scorbutica, fragile e determinata, piena di casini e contraddizioni fino all'inverosimile . La sua sconclusionata vita ruota intorno ad una serie di certezze assolute : un grande amore impossibile, la sfida di una amicizia viscerale con un uomo, che prova come sia possibile essere amici nonostante il sesso, una sorella sempre più perfetta di lei, un padre totalmente insoddisfatto di sua figlia, un lavoro che sembra scelto per accrescere la sua depressione, una passione sfrenata ma non corrisposta per la letteratura, la grande ambizione o piuttosto il desiderio legittimo di realizzare se stessa e i suoi sogni.
Insomma il mondo regolarmente incasinato di una ragazza di oggi. Tranne scoprire che niente è come sembra: la vita non è fatta di bianchi o neri, né di situazioni o sentimenti immutabili. Al contrario , tutto è un continuo divenire e lei dovrà confrontarsi con delusioni e sorprese, con prove di forza e prese di coscienza delle proprie debolezze mentre procede nella ricerca della sua strada.
L'unica, assoluta certezza è che non ci sono certezze! Non può sapere cosa le riserva il futuro, può solo andargli incontro con la consapevolezza di aver seguito il suo cuore.


PUBBLICATO DA: Narcissus (Self publishing) Ebook €1,40 / Cartaceo € 5,99

DOVE COMPRARLO: Versione EBOOK  

VOTO: 7.5 / 10

GIUDIZIO:  Eva Rubino ha 27 anni, vive a Follonica e oltre ad essere alla continua ricerca di qualcuno che creda in lei e nel suo talento, è anche  la protagonista di questo romanzo che  naviga tra le acque della chick-lit e quelle del  new adult. Dopo aver letto di lei, dei suoi pensieri e del suo essere insicura ma decisa allo stesso tempo, devo dire che a  mio giudizio è  un personaggio riuscito molto bene. Per quanto  la revisione di questo romanzo sia tutto fuorché perfetta, gli errori sono facilmente dimenticabili nello scorrere sicuro delle pagine, che sembrano quasi ergersi a rappresentazione di un flusso di pensieri in continuo divenire.
Chiunque di noi potrebbe rappresentarsi in Eva, protagonista tutt'altro che perfetta ma incredibilmente umana, che si ritrova spesso a dover combattere contro il suo peggior nemico:se stessa. 
Mi piace molto lo stile dell'autrice, capace di far sorridere e riflettere allo stesso momento, ma sopratutto capace di far apparire la sua scrittura come un estensione stessa del suo pensiero. La storia è credibile e l'ironia della quale è intrisa  non è mai fuori luogo ma, anzi, scelta precisa che riesce a dare un senso al tutto. Ci si trova a vivere e respirare le situazioni e le avventure di Eva e a fare il tifo, se non per lei,  per lo meno per uno dei due uomini della sua vita: Gabriele e Christian. 
Il dubbio, l'incertezza, la paura ma anche la voglia di realizzarsi sono i motori propulsori dell'esistenza di ogni essere umano e qui prendono vita in maniera reale e tangibile.
Un po' meno riuscito è il personaggio della migliore amica Veronica, troppo perfetta per essere vera. Per il resto gli altri personaggi sono ben delineati e descritti anche se sono solo sfondo e contorno di una protagonista presa molto da se stessa.
 Ben rappresentato anche il divario generazionale ma sopratutto la diversità culturale tra Eva, nata e cresciuta in toscana e la sua famiglia di origine napoletana che porta  dietro con sé uno stile di vita inconfondibilmente del sud.
Ciò che mi sento di consigliare all'autrice è una revisione del testo e dell'impaginazione, il font rende un po' difficoltosa la lettura, ma questa non è una critica, in quanto  ci troviamo di fronte, non solo a un opera prima, ma sopratutto a una persona  che per la prima volta si autopubblica.
Che dire, consiglio assolutamente questa opera anche grazie al prezzo modico che permette di dare una possibilità a quest'autrice la quale merita senz'altro di avere una possibilità di sfondare.



QUI IL BLOG DI MICHELA



INTERVISTA ALL'AUTRICE

1)Eva e l'assoluto è un romanzo leggero ma allo stesso tempo rivestito di quella profondità che ti porta a guardarti dentro, quanto c'è di te in questa opera e quanto ti senti rappresentata dai personaggi creati dalla tua penna?

Innanzitutto, ciao Arianna e grazie per aver letto Eva e in seguito, aver nutrito il desiderio di pormi queste domande. Vuol dire che Eva, che io, siamo riuscite a valicare le pagine e ad entrare fin dentro te. Ecco, mi chiedi quanto di me sia dentro Eva e l'assoluto. Immagino di dover rispondere così: tutto e niente. Mi spiego, questo non è un romanzo autobiografico, non ho inserito stralci di ricordi della mia vita. Io non sono Eva. Lei non agisce come farei io e, tuttavia, sente come sento io. Guarda al mondo con i miei occhi e, spero, la mia ironia.

2) Questo romanzo è la prima opera in cui ti sei cimentata oppure hai già prodotto qualcosa  anche solo per te stessa?

Scrivo da quando ne ho memoria. Siamo italiani, in fondo, no? Qui, volendo con ironia cadere negli stereotipi, mangiamo pizza, beviamo caffè, ci piace la musica, siamo tutti scrittori e in pochi, anche lettori. A parte gli scherzi, non mi reputo affatto una scrittrice, ma sono una che con la scrittura, ha intrecciato un rapporto di odio e di amore dal primo momento in cui ha imparato a porre di seguito le lettere del proprio nome. Come tutti credo, ho iniziato con la poesia, poi con il passare del tempo,ho scoperto che la prosa, era la forma di scrittura più vicina a me. Ho iniziato quindi a scrivere racconti brevi, immagini, descrizioni, pagine di diario, appunti di storie e poi, è arrivata Eva. 

3) C’è stato qualcosa che ti ha ispirato nella creazione di “Eva e l'assoluto”? un evento che  per primo ti ha fatto balenare il pensiero “voglio scrivere di questo”?

Non sono una scrittrice professionista, forse per questo la mia risposta, non sarà quella giusta, nel senso più tecnico del termine. Quando ho iniziato Eva, non avevo scalette da seguire, non avevo nemmeno una trama. Tutto ciò che avevo, era l'immagine chiara, di una ragazza al bancone di un bar che chiedeva con insistenza un caffè. Scrivere Eva, è stata un'avventura incredibile. Mano a mano che Eva si muoveva nel suo spazio vitale, incontravo gli altri personaggi e li vedevo intessere rapporti con lei. Credo di aver capito la trama del romanzo sul finale :) Oggi, dovessi trovarmi a riscrivere questo romanzo, non credo sarei capace di gioire ugualmente di quella libertà di movimento creativo.

4) cosa significa per te la parola assoluto? cosa dovrebbero pensare  i lettori che per la prima volta prendono in mano il tuo libro?

L'assoluto per me è in continuo divenire. Quando ho scritto questo romanzo, ero più giovane, non conducevo la vita di ora, non ero una madre e una moglie.  Eppure le domande che mi pongo oggi, sono, in qualche misura, ancora le stesse di quando ho scritto Eva e di quando avevo sedici anni :D sono un caso disperato, lo so. Non lo so cosa sia l'assoluto. So che lo cerco ogni giorno, ogni istante. So che sono al suo cospetto, quando mi sento consumare dentro. Quando mi sento annichilita da qualcosa, o qualcuno, tanto da non sapere bene come reagire. Credo non esista l'assoluto in senso lato, ma solo momenti di assoluto.

5)Per molti scrittori la musica è un sottofondo necessario per riuscire a immergersi più profondamente nella storia che stanno scrivendo. C’è stata anche per te una canzone, in particolare che ti ha accompagnata nella stesura del tuo romanzo?

Non sono molto multi tasking :) se ascolto la musica mentre scrivo, mi distraggo, canto come una matta e se magari è in inglese, ancora peggio, perché mi perdo in mille  giochini linguistici. Ascolto però la musica durante tutto il resto della giornata e poi, le atmosfere che mi restano dentro, confluiscono con tutto il resto nella storia. Un'artista che mi ha accompagnata lungo tutta la stesura di questa storia, è la mia adorata Alanis Morissette. La canzone che sta al fondo profondo di questo romanzo è "Simple Together".

6)C'è qualche personaggio che ti sta particolarmente a cuore e viceversa un altro di cui è stato difficile scrivere?

Oddio, questa domanda è difficile davvero. E' stato particolarmente difficile scrivere di Gabriele, perché, avevo un'idea di chi lui fosse, ma ogni volta che buttavo giù qualcosa, lui finiva sempre all'ombra di Christian e io non volevo che questo accadesse. Volevo che fossero un po' due universi ben separati, ma non volevo che il lettore potesse dire, ma che diamine aspetti Eva a scegliere, è così semplice! Al contrario, Christian è venuto fuori con prepotenza già pronto. Ho dovuto solo seguirlo.
Un personaggio che mi ha invece molto divertita, è stato il nonno Piero. 

7) A chi consiglieresti in particolare "Eva e l'assoluto" e perché una persona dovrebbe scegliere di comprarlo?

La risposta più facile ed ovvia, sarebbe agli amanti della chick lit, perché, in definitiva, Eva è afferente alla chick lit. Tuttavia, io non sono una che crede nelle etichette. faccio uno sforzo immane a rimanere nei ranghi, non scherzo, ho proprio una sofferenza fisica. Quindi, tralasciando la risposta giusta, la mia risposta è consiglio Eva , a chi ha qualche ora libera e ha voglia di seguire le vicissitudini di una ragazza qualunque con un grande sogno. Magari a qualcuno che sta per prendere un aereo e deve pure ammazzare il tempo. Perché questo ipotetico qualcuno dovrebbe comprare Eva e l'assoluto? Non esiste un perché, sono i libri a scegliere noi e non il contrario.

8) In un film hollywoodiano, chi vedresti come interprete della protagonista?

Credo che mi piacerebbe molto vedere nei panni di Eva, Emma Stone. 

9) credi che continuerai a scrivere oppure per il momento ti fermerai qua?

Non credo che smetterò mai di scrivere. Attualmente sono concentrata sulla prima stesura del mio secondo romanzo, il cui titolo attuale è Ne Vale La Pena. Oltre a questo, scrivo con più regolarità possibile sul mio blog stanza antipanico (www.michelabelli.blogspot.it)

10) Veniamo ad una curiosità letteraria:  c’è uno scrittore in particolare che consideri come un mentore?

A questa domanda rispondo così, per me c'è Virginia Woolf e poi il resto della letteratura. Tuttavia, il mio modello stilistico vivendo nel 2015, è Sophie Kinsella, un'autrice che trovo delicata, arguta, ironica a livelli stratosferici e mai, dico mai, banale.

11)  Se potessi scegliere un libro tra quelli presenti in libreria,volando con la fantasia ovvio, quale vorresti aver scritto tu e che senti come tuo?

Vorrei aver scritto io Sai tenere un segreto, di Sophie Kinsella. Non ho mai riso e sognato tanto con un libro.

12) Voglio lasciarti con una domanda che non posso fare a meno di porti, ma chi ti è entrato dentro maggiormente Christian o Gabriele? 


Cara Arianna, il finale del romanzo dice tutto, credo. :D

venerdì 16 ottobre 2015

Quello che hai amato - a cura di Violetta Bellocchio

TRAMA: State per leggere undici storie d’amore molto diverse tra loro. Al centro di queste storie trovate le città, le case, gli oggetti, le persone, le famiglie, il lavoro, le immagini, gli uomini e le donne: i legami che durano per tutta la vita e quelli che segnano un momento di passaggio; le scelte accurate, le decisioni impulsive e le conseguenze di entrambe. 
Questa antologia nasce dal mio desiderio di leggere racconti inediti di dieci scrittrici italiane. A tutte loro ho fatto la stessa domanda: raccontami quello che hai amato. Le autrici erano libere di muoversi in qualsiasi direzione, bastava che la storia fosse vera. Per molte di loro – autrici di romanzi, saggi, reportage – dire “io” era una novità quasi assoluta. Attraverso i loro racconti ho sentito che stavo cominciando a conoscerle. 
Per cominciare a conoscere qualcuno, devo vedere cosa gli provoca una reazione forte. Il modo più semplice è fare una domanda. Che cosa ami? Scelgo questa domanda perché non ho idea di quale risposta sto per ricevere. L’amore, in concreto, prende forme strane e specifiche, e l’amore come concetto si può intendere in migliaia di modi. Che cosa ti piace? Che cosa ti muove? A cosa scegli di dare importanza? Che cosa ti spinge a cambiare, o a stabilire una tregua con una parte di te? 
Se esiste un collegamento tra queste scrittrici italiane, è il forte senso dell’identità individuale: la maniera in cui sta sempre cambiando, unita alla consapevolezza che alcune parti di noi, nel bene e nel male, sono destinate a farci compagnia per molto tempo.


PUBLICATO DA: UTET- 8/9/2015 - 15,00 € / pg. 208

GIUDIZIO:

Libro bellissimo e avvincente...poi dove si parla d'amore non si sbaglia mai. Storia dopo storia arrivi alla fine e viene voglia di ricominciare a leggere.
L'autrice scrive il libro improntandolo in 11 interviste a 11 differenti donne completamente diversa l'una dall'altra. Facendo una domanda "Raccontami cosa hai amato di più nella tua vita" il libro diventa narratore di storie d'amore tutte diverse tra loro, ma appassionate e miste a delusioni,lavoro e famiglia. L'autrice riesce a cogliere la vera essenza della parola "Amore" anche se le stesse protagoniste non si accorgevano che esso ha tante sfaccettature. Può darsi che non si conosca abbastanza la persona che si ha accanto.
L'amore è ricordo...
L'amore è come la panda bianca simbolo di rinascita per Nadia dopo molti anni dolorosi, o come la giacca di Giusi che viene cucinata continuamente, Ma non voglio monopolizzare la scena... questo libro è solo DA LEGGERE.


LE STORIE:

  • ME 619753 – di Nadia Terranova
  • Imparare il mio nome in Irlanda – di Mari Accardi
  • Acqua – di Giusi Marchetta 
  • Ventitré – di Carolina Crespi
  • Napoli quando devi attraversare la strada – di Raffaella Ferré
  • Da Mario Merola a Kendrick Lamar: storia d’amore senza nessuna separazione – di Claudia Durastanti
  • Tutti i luoghi del mio abbandono – di Giuliana Altamura 
  • Gioia e Fosco – di Flavia Gasperetti
  • Twin Peaks per principianti – di Chiara Papaccio 
  • La sugna – di Serena Braida
  • L’ospite non dorme mai – di Violetta Bellocchio


Violetta Bellocchio

È nata a Milano nel 1977. Il suo ultimo libro è il memoir Il corpo non dimentica (Mondadori, 2014). Ha collaborato a “Rolling Stone”, “IL Magazine”, “Link”, “E – il mensile di Emergency”, “Rivista Studio”. Ha pubblicato un romanzo, Sono io che me ne vado, (Mondadori, 2009) e diversi racconti, l’ultimo nell’antologia L’età della febbre (minimum fax, 2015).
Dal 2013 è la curatrice della rivista online “Abbiamo le prove”, un contenitore di storie nonfiction scritte da donne italiane, vincitore del Macchianera Italian Award come miglior sito letterario del 2014.


RECENSIONE DI BEATRICE GAI





Countdown. Conto alla rovescia - Michelle Rowen

TRAMAKira Jordan è sopravvissuta allo sterminio della sua famiglia e a mesi trascorsi per strada in una città devastata dalla Grande Epidemia. Se l'è cavata solo perché impara in fretta e forse anche grazie alle sue limitate abilità Psi, ed è convinta di poter affrontare qualunque cosa... finché non si sveglia in una stanza vuota, ammanettata, insieme a RoganEllis. E scopre che sono entrambi concorrenti di Countdown, un sanguinoso reality show illegale dal quale si esce solo se si vince. La sua unica possibilità di superare tutti i livelli di quel gioco perverso è affidarsi all'istinto e mettere la propria vita nelle mani di quel ragazzo cupo e bellissimo. Anche se forse è un assassino.

PUBBLICATO DAeLit, HM - 6,99 € / Pg. 269 
 
VOTO: 8/10

GIUDIZIO:
Molti hanno paragonato questo libro a Hunger Games, altri a The MazeRunner. Sebbene abbia letto soltanto la prima delle due trilogie da me citate, non sono d’accordo. È vero che Countdown appartiene allo stesso genere e che purtroppo essendo queste due trilogie famose in tutto il mondo, il paragone è inevitabile, ma la storia è diversa sotto diverse aspetti di vista. Si tratta di un gioco clandestino, un reality che solo gli Abbonati alla Rete, ricchi annoiati che hanno la possibilità economica di farsi inserire un microchip nel cervello, a seguire il gioco.
Ci troviamo in un mondo post apocalittico,  un Epidemia ha decimato la popolazione e ha generato in chi è sopravvissuto delle mutazioni genetiche. Kira è una di queste persone, una ragazza con poteri Psi che una notte di due anni prima dell’inizio del gioco assiste al brutale assassinio della famiglia per mano di un sicario assoldato per uccidere lei.  Dopo la morte dei genitori è costretta a vivere per strada e a cercare di sopravvivere con ogni mezzo, ma questo non la rende crudele e spietata.
Quando si risveglia al buio in una stanza insieme a Rogan Ellis, un ragazzo di diciotto anni condannato a morte e sul punto di essere giustiziato per un brutale assassinio di cui è stato accusato e che ha scelto di partecipare al gioco in cerca di una via di uscita, deve imparare a fidarsi del ragazzo.  Per lei non è facile, nel corso dei sei livelli del gioco mortale a cui è costretta a partecipare la fiducia di Kira verrà messa alla prova e la ragazza dovrà imparare ad usare i suoi poteri da sensitiva, fino ad allora sconosciuti, per capire di chi può fidarsi e di chi no.
Sebbene il gioco preveda che i due partecipino e superino insieme i vari livelli, più volte a Kira viene offerta la possibilità di concludere il gioco da sola e ottenere il premio tanto desiderato, una vita nuova e sicura all’interno della Colonia,  se accetterà di uccidere il suo alleato. La scelta che potrebbe sembrare difficile, si rivela facile per la giovane la quale non crede che sia giusto uccidere, nemmeno se in gioco c’è la sua stessa vita e la possibilità di un futuro migliore.
Risoluta nella scelta e tenendosi sempre ben stretti i suoi valori Kira, cerca una via alternativa e farà di tutto per salvare se stessa, Rogan, con il quale ha sviluppato un legame che si fa sempre più profondo, e per mettere definitamente fine al gioco.

È una lettura piacevole, caldamente consigliata a chi ha voglia di leggere qualcosa con un po’ più di azione. Ho apprezzato molto il personaggio di Kira, a differenza di molte delle eroine dei recenti fenomeni editoriali rimane se stessa, agisce senza piangersi addosso e non pensa solo al suo bene. Non è disposta a fare qualsiasi cosa pur di salvare la propria vita. Non è la solita damigella in pericolo in attesa di essere salvata dal principe azzurro, è una ragazza che ha imparato a badare a se stessa. Arguta, intelligente.
La storia d’amore fa solo da corollario e il rapporto che instaura con Rogan non assume il ruolo centrale all’interno della trama.
Un bel romanzo autoconclusivo, consigliato a tutti gli amati del genere.







RECENSIONE DI: ALESSANDRA GARAU






giovedì 15 ottobre 2015

L'uomo di marte - Andy Weir

TRAMA:Mark Watney è stato uno dei primi astronauti a mettere piede su Marte. Ma il suo momento di gloria è durato troppo poco. Un’improvvisa tempesta lo ha quasi ucciso e i suoi compagni di spedizione, credendolo morto, sono fuggiti e hanno fatto ritorno sulla Terra. Ora Mark si ritrova completamente solo su un pianeta inospitale e non ha nessuna possibilità di mandare un segnale alla base. E in ogni caso i viveri non basterebbero fino all’arrivo dei soccorsi. Nonostante tutto, con grande ostinazione Mark decide di tentare il possibile per sopravvivere. Ricorrendo alle sue conoscenze ingegneristiche e a una gran dose di ottimismo e caparbietà, affronterà un problema dopo l’altro e non si perderà d’animo. Fino a quando gli ostacoli si faranno insormontabili…

PUBBLICATO DA: Newton Compton Editore 2011 - € 4,90

VOTO: 8

GIUDIZIO: Well Well Well Ho letto l'uomo di Marte dietro suggerimento di un amico e non nego che inizialmente ero molto scettica al riguardo ma l'ho ADORATO.  E' un incredibile opera prima che scorre veloce lasciando sempre il lettore con il fiato sospeso. Ottima la narrazione, sempre cristallina e a tratti divertente nonostante la tragicità della situazione nella quale si trova il protagonista. Ammetto che in alcuni passaggi la scrittura si impelaga un po' troppo nei dettagli scientifici ma questo serve solo a rafforzare la pretesa di veridicità dell'autore che ne esce,così, alla grande. Questo tipo di storie possono sfuggire facilmente al controllo dei propri creatori, specie se questi sono alle prime armi con la penna, ma questo non è il caso di Andy Weir che ha sfornato un  lavoro notevole. Questo libro mi ha fatta anche riflettere parecchio, mi sono posta molte domande sulla natura umana, su quanto la solitudine sia importante ma  allo stesso tempo devastante, ma sopratutto mi sono chiesta quanto valga la pena vivere senza qualcuno con cui condividere l'esistenza. Non mi riferisco all'amore, ma al semplice bisogno di compagnia dell'uomo. Credo che la più  grande qualità di un libro sia quello di far pensare e meditare il lettore, e questa storia ci riesce in pieno. 
L'unica pecca è che avrei voluto vedere un po' più di spessore emozionale nel protagonista, una lotta interiore maggiore, così invece si ha quasi l'impressione che Mark Watney sia andato a farsi una vacanza in un isola tropicale. Mai un crollo, mai un momento di debolezza o di sconsolato conforto. Da una parte questo può essere comprensibile, perché se ti prendono per far parte di  una spezione su Marte è perché sei una persona emotivamente forte ed equilibrata, preparata a qualsiasi di situazione e imprevisto, ma per quanto possiamo essere pronti e competenti siamo pur sempre esseri umani e rimanere soli su un pianeta può letteralmente far impazzire.
Consigliato!