TRAMA:Con questa nuova raccolta, Wallace fa un passo avanti, se è possibile, sul piano della forma come su quello del contenuto, estremizzando ulteriormente la sua cifra stilistica. Qui le tecniche d'avanguardia sono messe al servizio di una visione crudele almeno quanto atroce è la realtà che mostrano. La scelta della formula «intervista» è a dir poco sarcastica. Wallace, come una creatura posseduta, sente le voci e, come uno sciamano, per esorcizzarle, le risputa sulla pagina, ciascuna con il proprio timbro inconfondibile. Sono le voci di un'America allucinata, che per non crepare si vomita addosso tutto il veleno possibile. Questi uomini «schifosi» sono iene che -vittime o carnefici -divorano ghignando il proprio fianco lacerato. C'è il focomelico che si serve del proprio moncherino come arma di ricatto per portarsi a letto le donne; c'è la depressa che tormenta tutti e riesce a far suicidare la propria analista; c'è l'uomo stuprato da quattro teppisti con una bottiglia di Jack Daniels che gli sfonda le reni; c'è la donna che si esercita con un vibratore comprato al «Mondo adulto» per fare poi pompini al marito; c'è il tipo che quando sta per venire urla: «Vittoria per le forze della libertà democratica»; e c'è il ragazzo sul punto di tuffarsi in piscina, immobile in fondo al trampolino: un fermo immagine dell'irrealtà o dell'iperrealtà che ci costringe in una morsa: tutto il non-tempo che sta tra il Tuffatore del mosaico etrusco e The bigger splash di David Hockney riassunto nel brivido di un adolescente americano.
PUBBLICATO DA: Einaudi (2000) – 290 pp. € 9,30
VOTO: 7
GIUDIZIO: Questo
romanzo è composto da una serie di racconti che l’autore scrive con diversi
stili: ci sono interviste, racconti brevi, racconti e saggi. In ognuno di essi
la mente del protagonista ha un problema e l’autore tenta di mostrarne i vari
aspetti soprattutto in relazione alla società in cui viviamo. Alcuni di questi
racconti sono dei veri e propri esercizi di stile come “La morte non è la fine”
in cui l’immobilità di una situazione diventa sinonimo di calma ed eternità. Il
libro in sé è complesso da leggere, le frasi richiedono spesso una seconda
lettura e in alcune parti le annotazioni a piè pagina sono parti integranti del
racconto stesso. Credo che la recensione ideale di questo romanzo sia contenuta
nel saggio “Il dono” scritto da Zadie Smith che apre il romanzo, e che illustra
in modo chiaro la filosofia del romanzo stesso e dell’autore; pertanto qui mi
limito ad illustrare alcuni contenuti del romanzo per coloro che avranno voglia
di approfondirli ed acquisteranno il libro.
“Per
sempre lassù” che parla di un ragazzino che vuole tuffarsi da un trampolino ma
ha paura. “La persona depressa” parla di una ragazza depressa che vuole
ricevere attenzioni, ma non è capace di darne e l’epilogo del racconto è
imprevedibile quanto estremo. “Il
diavolo è un tipo impegnato” mostra come la diffidenza generale in cui viviamo
ci impedisce di donare gratuitamente oggetti che non ci servono più. “Ottetto”
è un altro esperimento molto interessante: una serie di mini quiz in cui dopo
un racconto più o meno lungo l’autore chiede al lettore la sua opinione sulla
situazione illustrata. Il più paradossale dei miniquiz è contenuto interamente
nelle note a fondo pagina e parla di come un farmacista inventa una nuova
medicina che vende su internet, ed ha talmente successo che si ritrova
imprigionato dentro la propria casa, impossibilitato ad uscirne, perché
accerchiato dai suoi clienti che lo vogliono ringraziare di persona e quindi si
sono trasferiti con camper e roulotte nei dintorni della sua casa. “Mondo
Adulto (I)” parla della vita sessuale di una giovane coppia di sposi in cui lei
si sente inadeguata nel soddisfare il marito. In “Mondo Adulto (II)”, scritto
in modo schematico e con molte parole abbreviate senza particolari descrittivi,
si scoprirà la vera causa dei problemi “sessuali” della giovane coppia di
sposini. Il secondo racconto intitolato “Il diavolo è un tipo impegnato” (da
notare l’ironia di Wallace nel dare lo stesso titolo a due racconti della
stessa raccolta), parla di come una persona che vuole fare un gesto generoso in
modo anonimo sia incapace di rimanere anonimo e non ricevere alcuna
gratitudine, così facendosi scoprire è come se in qualche modo annulli il
valore di generosità del gesto compiuto. “Ancora un altro esempio della
porosità di certi confini (VI)” in poco più di una pagina mostra come per una
coppia che divorzia, il figlio sia l’ultimo problema a cui pensare. “Sul letto
di morte, stringendoti la mano…” parla dell’odio di un padre verso il proprio
figlio fin dalla nascita. “Il suicidio come una specie di presente” parla
dell’inadeguatezza di una futura madre cresciuta nutrendo costantemente pretese
esagerate nei propri confronti. L’autore raggiunge il culmine della
sfrontatezza nella breve intervista B.I. n. 40, giugno ’97 in cui viene
intervistato un ragazzo con un braccio deforme che usa come arma di seduzione.
Questo
e tanto altro è contenuto nelle pagine di questo libro che potrà apparire tanto
affascinante quanto ironico, a volte incomprensibile altre geniale.
Personalmente l’ho visto come un utile viaggio nella psiche malata della
società che ci circonda. Come afferma Zadie Smith nel saggio introduttivo: “In
una cultura che ci priva quotidianamente della capacità di usare
l’immaginazione, il linguaggio e il pensiero autonomo, una complessità come quella
di David, col suo modo di scrivere fatto di frasi ricorrenti e tortuose che
richiedono una seconda lettura, è un dono capace di spezzare il ritmo che
esclude il pensiero.” Infatti ogni parola che cerchiamo sul dizionario, ogni
tortuosa nota che seguiamo a piè di pagina, ogni concetto che mette a dura
prova cuore e cervello, contribuiscono a restituirci la nostra capacità di
ragionare, pensare e immaginare con la nostra testa; ed ecco spiegate le
ragioni del complesso stile di scrittura di Wallace. Di certo posso solo dire
che non è una lettura rilassante e scorrevole, ma richiede concentrazione e,
più che altro, voglia di capire quello che l’autore ci vuole trasmettere. Per
gli appassionati di Wallace sembra che i due romanzi “La scopa del sistema” e “Infinite
Jest” abbiano riscosso molto successo, ma personalmente non li ho letti quindi
non saprei cosa dire.