giovedì 27 ottobre 2011

La regina dei dannati - Anne Rice

Io sono il vampiro Lestat. Vi ricordate di me? Il vampiro che è diventato una superstar del rock, quello che ha scritto l’autobiografia. Quello con i capelli biondi e gli occhi di ghiaccio e il desiderio insaziabile di non essere più invisibile e di raggiungere la fama. Ricordate?



TRAMA:Da 6000 anni Akasha e Enkil, sovrani dei dannati, dormono un sonno profondissimo, una sorte di 'vita sospesa' tra la vita e la morte. Qualcuno ha vegliato su di loro per tutti questi secoli, perché, se uno di loro dovesse morire, tutti i vampiri della terra scomparirebbero. Ma ora Lestat, il vampiro divenuto una famosa rockstar degli anni '80, ha risvegliato la 'regina dei dannati', pronta a realizzare il suo sogno di dominio assoluto sugli uomini e sui vampiri al fianco di Lestat di cui è perdutamente innamorata. Solo le due gemelle vampire dai capelli di fuoco potranno salvare il mondo e sopraffare la potente e sanguinaria sovrana.


PUBBLICATO DA: Edizione TEA


SAGA: 3° libro delle "Cronache dei vampiri" composta da 10 libri.


VOTO: 7,5


GIUDIZIOFino ad ora il migliore che ho letto delle "Cronache dei Vampiri" di Anne Rice è Scelti dalle tenebre, ma questo terzo capitolo non è poi cosi malvagio. 
Non è semplice leggere la Rice, il suo non è propriamente uno stile di scrittura altamente digeribile, o perlomeno non all'inizio. 
Ogni volta che prendo un suo libro in mano dopo aver letto qualcos'altro faccio fatica a ri-abiturami al tipo di scorreolezza delle sue opere, però una volta preso il via si legge che è un piacere. 
in questo libro in particolare ho fatto fatica ad iniziare, anche perche non mi sembrava avesse ne capo ne coda, sopratutto quando parlava di Baby Jenks & co. ma dalla storia di Jesse in poi è tutto davvero interessante. 
Questa scrittrice ha davvero una grande fantasia. La storia delle gemelle con annessa l'inizio della storia della razza dei vampiri è stata una delle più belle parti dell'intera saga. 
il mio giudizio purtroppo è fatto scendere dalle parti intermezzate di Lestat e Akasha, che personalmente ho trovato inutili e superflue (o perlomeno le avrei limitate) e dalla storia di Daniel e Armand (Daniel proprio non lo digerisco). 
Qui, comunque, ho scoperto una figura davvero interessante,ossia quella di Khyman che mi ha colpito molto. 
Un merito che non si può non dare alla Rice è quello di saper rendere reale anche ciò che di reale non ha proprio nulla. Descrive sapori, odori, colori dandoti l'impressione di poter interagire con essi. Un applauso!


CURIOSITA': Da questo libro è stato tratto un film. Di seguito il trailer.








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