martedì 6 settembre 2011

L'anello di ferro - Ornella Albanese



"Mi avete amata,odiandomi."

"Vi ho amata nell'unico modo che posso."



TRAMA:Italia, 1135. Giselda attende il suo promesso, il valoroso Manlius. Da diversi anni la guerra lo tiene lontano dal feudo di Tarsia, dove potrebbe non far più ritorno. Giselda è giovane, impavida, intraprendente, e quando durante un torneo cavalleresco riceve un invito dal figlio del barone di Rosetum, antico avversario della sua famiglia, accetta senza esitare. L’appuntamento è nel bosco vicino, al tramonto. Purtroppo, però, il suo nome diverrà un’eco spenta, perché di lei non si troverà più traccia. Proprio adesso che Manlius è tornato… Risorge così l’ombra di intrighi e misfatti arginati per lungo tempo. Le due famiglie metteranno in campo tutte le loro armi per ridisegnare
i confini di un odio che non dà tregua. Ma forse solo il sorriso di una donna e la magia tutta femminile riposta in un anello di ferro riusciranno a riportare la pace laddove dimoravano rabbia e morte.

Segreti, intrighi, colpi di scena e sensualità per un’autrice che ha già conquistato il favore delle lettrici italiane, e che a ogni sua prova si riconferma come una sicurezza, un solido punto di riferimento nel suo genere.


PUBBLICATO DA: Leggereditore

VOTO: 7 -

GIUDIZIO: Gli elementi principali di una storia come "L'anello di ferro" sono tre:
  • Storia d'amore
  • Mistero
  • Background
Devo dire che del primo e dell'ultimo elemento sono rimasta un tantinello delusa. Nel libro non si respirava molto l'aria del medioevo anzi voglio essere sincera, la storia poteva tranquillamente essere collocata in un altro periodo che non sarebbe cambiato nulla.
E poi la storia d'amore mi ha lasciata con la bocca amara; tutto è avvenuto troppo frettolosamente, i due si incontrano,lui pensa che sia una schiava ma in realtà non è così, è la figlia del più acerrimo nemico di suo padre Alberico Rosetum e tanto per rimanere in tema di faide familiari lei lo fa imprigionare nel suo castello.
Tutto quello che lei le racconta all'inizio sono menzogne ma nonostante questo lui si innamora di lei in un battito di ciglia, il che mi sembra poco credibile.
Lui cerca di vendicare la sua promessa, creduta morta per mano del fratello della ragazza in questione (tanto per aggiungere altro odio verso una famiglia già abbondantemente disprezzata) ma nonostante questo, nonostante lo pseudo dolore che doveva provare, nonostante il fato e il destino questi due si innamorano.
La cosa non ha nemmeno una parvenza di credibilità. Lo so che deve essere una storia romantica e tutto quanto, ma l'amore deve seguire delle fasi per definirsi tale.
Mi pare difficile poi credere che in un periodo come quello del medioevo dove l'unico valore assoluto oltre a Dio era l'orgoglio, unito a una buona dose di intolleranza e brutalità, un uomo cresciuto nel vero e proprio odio verso un nemico e tutta la sua discendenza, possa in pochi giorni buttare nel cesso tutte le sue convinzioni per dare il via a una nuova stirpe di ibridi.
Se accade deve avvenire con un passaggio molto più graduale, un uomo all'epoca non gettava nelle ortiche tutte le sue credenze, non cancellava con un colpo di spugna una vita passata a covare rancore solo per un paio di occhioni grigi.
Detto questo è doveroso per me aggiungere che il mistero nel quale è intessuto tutto il racconto - ossia la morte di Giselda - è creato e sviluppato davvero bene, ed è per questo che per me il romanzo si merita quasi un sette pieno.
In fondo l'intera storia oltre che sulla relazione di Manlius con Sillia, è basato principalmente su questo, sul mistero e sull'intrigo e quindi tanto di cappello alla Albanese (che personalmente penso sia una persona deliziosa) per ciò che è riuscita a creare.
Consigliato? si tutto sommato direi che è una buona lettura per tutti.



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