mercoledì 28 marzo 2012

Il sopravvissuto - Antonio Scurati


TRAMA:
   E' il 18 giugno 2001 il giorno della prova orale dell'esame di maturità in un liceo di Milano; anche Vitaliano Caccia un ventenne esuberante e svogliato, aggressivo ed eccezionale deve sostenere la prova. Vitaliano è uno studente difficile tanto che è già stata accordata tra i docenti la sua seconda bocciatura e per questo gli è stato dato un giudizio irrecuperabile nella prova scritta.
   Nessuno però si aspetta che il ragazzo ha in mente di compiere un gesto spaventoso, infatti, giunge davanti alla commissione quella mattina impugnando una pistola semiautomatica, precisamente una Beretta Centurion calibro 9 per 19, e sterminando il corpo docenti a sangue freddo e senza emettere un fiato. Il primo colpo esplode alle 8:46 e l'ultimo solo 7 minuti dopo; restano a terra quattro uomini e tre donne.
   Vitaliano però risparmia il professore di storia e filosofia, Andrea Marescalchi, contro il quale punta solo un dito prima di lasciare la stanza. Marescalschi, da questo momento in avanti, vivrà un inferno interiore continuando a porsi infinite domande, tormentato dai dubbi e dalla ricerca di una spiegazione, inoltre, vivrà sotto scorta per un'intera estate. Il docente vuole cercare di capire perchè sia stato risparmiato dal ragazzo e cosa significasse quel gesto fatto prima di andare via.
   Nel frattempo il mondo dei media ha iniziato a fare il suo lavoro: funerali in diretta, dolore e cordoglio di tutta la nazione, titoli d'effetto sui giornali, talk show tutte le sere. A tutto questo vanno aggiunti tutti gli esperti criminologi, psicologi, preti, PM ed ispettori che cercano la risposta alla stessa domanda che si pone Marescalchi: “perchè lui è ancora vivo?”.
   Gli interrogativi che assillano il professore sopravvissuto sono davvero tanti, a volte si maledice perchè vorrebbe essere stato coinvolto nella strage così da non dovere essere preda di nessun dubbio, da non dover pensare che forse non avrebbe dovuto mai difendere Vitaliano come invece a volte faceva con ostinazione. Marescalchi si chiede come abbia fatto a non vedere il male in quegli occhi di ragazzo, a lui sembrava solo noncuranza e pura svogliatezza. Per il docente Vitaliano era sempre apparso come un eroe di un romanzo russo dell'800, invulnerabile ed incorruttibile; invece, tramite le indagini, scoprirà che era un drogato, ubriaco, violento e pazzo.
    Anche il rapporto di Vitaliano con la ragazze viene preso in considerazione nel romanzo: lui le amava ma non c'era rispetto in quel sentimento, lui non voleva semplicemente stare da solo.
   Tutto questo domandarsi, criticarsi ed a volte incolparsi porterà il professore a decidere, in un primo momento, di togliersi la vita con dei sonniferi il giorno di riapertura del nuovo anno scolastico.


VOTO: 8/10

GIUDIZIO: 
   La narrazione è fluida ed avvincente. La tesi principale che traspare dal romanzo di Scurati è che in quest'epoca ognuno di noi si vede inconsciamente come possibile vittima di una violenza improvvisa priva di spiegazione, ed in più causata non da un nemico esterno ma interno al nostro vivere.






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